ROMA – L'incisivo inferiore di un giovane adulto e un osso occipitale intero (la parte posteriore del cranio) risalenti a circa 300mila anni fa: sono i resti umani più antichi del Nord Italia e sono stati rinvenuti nel Vercellese, nella Grotta di Ciota Ciara a Borgosesia. La scoperta è avvenuta durante una campagna di scavi condotta da docenti, ricercatori e studenti del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Ferrara grazie alla concessione del Mibac.
IL RITROVAMENTO – Ritrovamenti di questo genere sono molto rari in Europa, spiegano i ricercatori, e permetteranno di documentare il periodo cronologico che vede il passaggio dall'Homo heidelbergensis all'Homo neanderthalensis.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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