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Salvini (D.G. Frosinone): “Contrario alla moviola in campo, creerebbe disparità con le serie inferiori”

Il dirigente ha aggiunto: “Sasso contro il nostro pullman? C'è premeditazione”

di Matteo Spinelli

Ernesto Salvini, direttore generale del Frosinone Calcio, è intervenuto ai microfoni di CronacaDiretta.it, parlando del derby vinto dai gialloblù contro il Latina, del problema della violenza nel calcio e della possibile introduzione di mezzi tecnologici per aiutare le scelte arbitrali durante le partite.

 

“La partita vinta domenica contro il Latina – ha dichiarato Ernesto Salvini a CronacaDiretta.it – deve essere valutata, almeno da noi dirigenti, come ulteriore manovra d’avvicinamento al nostro obiettivo principale: raggiungere la salvezza il prima possibile, per poter poi programmare la stagione successiva con tranquillità e studiando, magari, la possibilità di alzare l’asticella degli obiettivi. La manifestazione d’affetto dei nostri tifosi, che ci hanno atteso al rientro in città ed hanno riempito le tribune dello stadio Matusa solo per salutarci, ci ha dato l’impressione di aver fatto qualcosa che ha dato alla gente la possibilità di poter passare una giornata speciale.
Sul tema del decreto stadi per combattere la violenza si può essere d’accordo, ma se alla fine non si innesca un qualcosa nella mentalità della gente, qualsiasi tipo di apporto a livello ufficiale non risolve il problema. Qui non si tratta di violenza nel calcio, bensì di deficienti nel calcio. Questo sport in Italia rappresenta ancora una delle poche isole felici, anche per il momento critico che sta attraversando il paese, e serve quindi anche da valvola di sfogo e per distrarsi; forse pretendiamo un po’ troppo da questo calcio. C’è chi sfoga i propri istinti facendo un tifo pulito ed acceso e chi, invece, utilizza il calcio come strumento per liberare la propria parte negativa e becera. Verso il nostro pullman, prima della partita contro il Latina, è stato lanciato un sasso; in questo caso secondo me c’è premeditazione. La potenza con cui questo oggetto è stato scagliato contro il vetro, fa pensare che non sia stata tirato con le mani, ma almeno con una mazzafionda. Quindi questa persona era venuta allo stadio per fare questo atto. Il nostro team manager è stato colpito e, se non fosse stato girato verso l’interno del bus, avrebbe passato un brutto momento, visto che aveva il vestito pieno di schegge di vetro che avrebbero potuto colpirlo in faccia e negli occhi. Ripeto, non parlerei di violenza nel calcio, bensì di deficienti. 
Io ho trasmesso alla società la missione di sviluppare il settore giovanile. Quando arrivai qui a Frosinone mi occupavo solo dei giovani e, per quattro anni, abbiamo avuto una Primavera sempre composta da soli italiani. Sento l’esigenza di far capire al mondo che il calcio di casa nostra non è quello che negli ultimi 10-15 anni prende qualche schiaffo, bensì quello che per anni ha rappresentato un punto di riferimento per il mondo. Dai nostri vivai uscivano calciatori importanti e siamo stati fucina dei migliori attaccanti e difensori in circolazione. Adesso cerchiamo di scimmiottare troppo le altre mentalità, tralasciando le nostre prerogative. Noi del Frosinone siamo convinti di questo e manteniamo un settore giovanile esclusivamente con giocatori italiani, cercando anche di trasmettere questo anche alla prima squadra. Io spero che il calcio italiano, questa è un po’ la mia missione, torni a non prendere spunto dall’estero, ma a ricordarsi quanto era importante e quanto era grande negli anni passati.
Della ristrutturazione dello stadio Casaleno se ne sta occupando il Comune di Frosinone. Si sono presi questa bella bega e noi li ringraziamo per quanto stanno cercando di fare. Loro sono convinti che già la prossima stagione si possa iniziare al Casaleno, poiché stanno cercando di mettere su, da quanto abbiamo visto nei primi disegni, un impianto accogliente come è l’attuale Matusa dove giochiamo.
Personalmente non sono molto favorevole alla tecnologia nel calcio, toglierei anche le telecamere presenti a bordocampo; ho una mentalità retrograda. Gli errori arbitrali ci sono sempre stati, solo che non c’era la possibilità di analizzarli, visto che le telecamere prima erano presenti solo sugli spalti. Si rischia di creare uno sport diverso, perché la tecnologia potrebbe essere applicata in Serie A ed in Serie B, ma nei campionati minori non credo si possa fare altrettanto; si creerebbe una disparità. E’ un tema sul quale si dovrebbe ragionare con calma. Io capisco che non si possono smontare i piani di una squadra e di una società, visto che ormai il calcio è un business, per un errore umano, ma si toglierebbe un po’ quel fascino di imponderabile che c’è sempre stato nel calcio. Non so 
– ha concluso Salvini – se tutto questa serva a risolvere i problemi, perché sono stati anche aggiunti gli arbitri di porta ma mi sembra che le sviste e le polemiche non siano diminuite. L’idea che ogni cinque minuti si possa fermare una partita per andare a controllare un’azione non mi esalta”.

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