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Sanità, in Sardegna guardie mediche saranno aperte anche in ore diurne

Sanità, in Sardegna guardie mediche saranno aperte anche in ore diurne

Nieddu: in campo ogni strumento per garantire assistenza ai territori

di Alessia Salmoni

CAGLIARI - L'estensione dell'operatività delle Guardie mediche della Sardegna nelle ore diurne negli ambiti territoriali carenti dei medici di base, "soprattutto nelle aree in cui ci siano difficoltà a trovare professionisti disposti a ricoprire gli incarichi e dove tutti i medici dello stesso ambito abbiano raggiunto il limite massimo dei pazienti in carico". È questa, in sintesi, l'indicazione contenuta nella nota che oggi l'assessorato regionale della Sanità ha inviato a tutte le Assl dell'isola. "Una soluzione tampone- spiega l'assessore Mario Nieddu- per rispondere alle necessità più urgenti.

IL PROGRAMMA - Sull'assistenza primaria abbiamo recuperato l'enorme ritardo che avevamo ereditato e ci siamo portati in pari con i bandi delle sedi carenti. Attualmente sono in assegnazione le titolarità delle sedi rimaste senza medico nel 2019 a cui seguiranno quelle del 2020 per cui il bando è già chiuso e le domande dei medici sono state raccolte".

LE PROBLEMATICHE - La carenza di medici specializzati, prosegue l'assessore, "non risparmia nemmeno questo comparto. In alcuni casi ci ritroviamo nella condizione in cui per alcune sedi le assegnazioni anche a tempo indeterminato vanno deserte. Una criticità che stiamo affrontando con forza mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione".

L'ESTENSIONE DEGLI ORARI - Le Guardie mediche, i medici della continuità assistenziale, "non possono sostituirsi 'in toto' ai medici di medicina generale per i limiti che emergono dalle regole vigenti- spiega Nieddu-, ma possono dare un grande aiuto visitando i pazienti e in emergenza prescrivendo i farmaci a chi deve, ad esempio, proseguire le terapie. In questo senso i comitati aziendali, nelle diverse aree, sono autorizzati e devono attivarsi per estendere gli orari delle Guardie mediche là dove necessario".

IL MOMENTO DEL SS SARDO - Il sistema sanitario sardo, sottolinea l'esponente della giunta, "attraversa un momento particolare. Difficoltà che toccano tutte le Regioni. Oggi stiamo governando con strumenti ordinari una condizione fuori dall'ordinario. Per rispondere alla pandemia il governo ha superato in più di un'occasione le normative vigenti. Serve un'azione altrettanto forte per rispondere ai problemi della sanità a trecentosessanta gradi".

NON SOLO COVID - Non esiste solo il Covid, conclude Nieddu, "servono deroghe, altrimenti ogni soluzione, anche di buon senso, rischia di essere inattuabile. Al ministero abbiamo posto alcune richieste, tra cui la revisione delle regole sulle Usca, che ora sono nella bozza di decreto del governo. Serve però un'azione forte e di più ampio respiro che può arrivare solo da Roma".

 

FONTE e FOTO: Agenzia Dire

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