ROMA – «Patrick Zaky deve avere la cittadinanza italiana. Il nostro passaporto potrebbe salvargli la vita e difenderlo da ulteriori torture». Così Roberto Saviano, sulla Repubblica, interviene sul caso di Patrick Zaky, il giovane studente dell’università di Bologna arrestato e torturato in Egitto.
L’APPELLO - «Faccio appello alla profonda e umana sensibilità del presidente della Repubblica e all’attenzione del Governo italiano - continua lo scrittore - perché possano proteggere con la cittadinanza un ragazzo finito nelle carceri egiziane per la sola colpa di essere un ricercatore nel campo dei diritti umani. Il regime egiziano sta vivendo un lunghissimo inverno di paranoia come accade a ogni regime in crisi quando inizia a vedere intorno a sé soltanto nemici».
LA CITTADINANZA - «Merita la cittadinanza italiana? - si chiede Saviano - Sì! Senza dubbio. L’ha conquistata studiando in una nostra Università e diventando con i suoi studi pericoloso per il regime egiziano. Bisogna renderlo cittadino perché ha subito torture in nome della sua libertà di ricerca su temi considerati pericolosi dal regime. Perché la libera ricerca è reato per Al Sisi e il suo regime poliziesco. Questa libertà è tutelata dalla nostra Costituzione e difesa dall’Università come il rettore dell’ateneo bolognese Francesco Ubertini ha ricordato esponendosi come l’accademia inglese non ha mai fatto (o meglio non ha tempestivamente fatto) per Giulio Regeni. Mi appello al presidente Mattarella e al capo del Governo Conte perché la cittadinanza a Zaky sia data il prima possibile. Non abbiamo tempo purtroppo».
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