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Scuole, la risposta dei sindacati ad Azzolina: “Le condizioni per riaprire in presenza a settembre non ci sono”

Scuole, la risposta dei sindacati ad Azzolina: “Le condizioni per riaprire in presenza a settembre non ci sono”

L’allarme viene lanciato dalle organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Filda durante una conferenza stampa online

di Claudio Carassiti

ROMA – “Le condizioni per riaprire le scuole in presenza a settembre non ci sono”. Lanciano l’allarme le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda durante una conferenza stampa online organizzata dopo l’incontro con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Tra le ragioni principali della preoccupazione, i pochi posti in aula disponibili che non permetteranno di rispettare le norme per il distanziamento sociale. 

IL PROBLEMA - Sono gli stessi sindacati, comunque, a essere pronti ad accogliere la proposta della ministra e a sedersi al più presto a un tavolo per trovare le soluzioni, al fine di rispondere alla mancanza di ascolto da parte del governo. Ma i problemi da risolvere sono vari. “Mentre la casa brucia la ministra si preoccupa di chiamare l’arredatore - ha detto Pino Turi della Uil Scuola, facendo riferimento all’acquisto dei banchi monoposto - Non c’è la consapevolezza dell’emergenza. Se non si era nelle condizioni di aprire le scuole a settembre perché fissare la data al 14?”.

LA SITUAZIONE - A rimarcare le parole di Turi è stato Francesco Sinopoli, della Flc Cgil che ha detto: “Con gli interventi previsti, a causa del ritardo e della scarsità di risorse, la situazione e’ drammatica. Non si sono ancora comprese le modalità per comporre le classi: abbiamo la necessità di avere spazi aggiuntivi. Il tempo per fare interventi strutturali non c’e’. L’organico straordinario non c’è. In molti si stanno attrezzando di nuovo con la didattica a distanza perché non hanno alternative. Non solo: il tempo scuola si ridurrà, va detto alle famiglie. Il commissario Domenico Arcuri provvederà ai banchi, come se questo fosse l’unico problema”.

GLI ORARI - Sul tema della riduzione dell’orario si è invece concentrato Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale Gilda degli Insegnanti e Fgu: “Quaranta minuti non bastano. Le linee guida non ci hanno spiegato come i ragazzi dovranno andare in bagno, come si fa quando arrivano a scuola, come si trova una soluzione in una scuola di due mila alunni per scaglionare gli ingressi”.

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