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Si scrive Ferrari, si legge disastro annunciato

Si scrive Ferrari, si legge disastro annunciato

Le Ferrari, mai come quest’anno, sembrano destinate a una stagione con pochi alti e tanti bassi

Sono stati ormai disputati sette Gran Premi di questa inedita e particolare edizione del campionato di F1 2020-2021 e, come di consueto, le sorprese non sono mancate. A guidare la classifica c’è il solito Lewis Hamilton, con il britannico che si gode un vantaggio di 47 punti sull’olandese Max Verstappen e di 50 punti sul compagno di scuderia Valtteri Bottas. Male, invece, le Ferrari, che mai come quest’anno sembrano destinate a una stagione con pochi alti e, tanti, tantissimi bassi.

Quanto pesano gli errori di progettazione e l’accordo “riservato” con la FIA

I meno esperti di Formula 1 si staranno sicuramente chiedendo perché le Ferrari hanno avuto un’involuzione così netta rispetto all’anno passato. In quell’occasione, nonostante le Frecce d’Argento fossero comunque per distacco le auto più veloci in pista, le Rosse si erano rese protagoniste di alcune vittorie entusiasmanti e i piloti avevano dimostrato di poter essere competitivi su ogni tracciato. Quest’anno, invece, le cose sono destinate ad andare in modo profondamente diverso rispetto al passato e nonostante i due podi conquistati da Leclerc, le Ferrari hanno lasciato intendere di essere più lente di almeno altre quattro scuderie. I motivi di questo tracollo sono diversi e sono rinvenibili principalmente nella progettazione della vettura che, mai come quest’anno, è stata del tutto sbagliata. Per essere vincente, o quantomeno competitiva, un’auto di Formula 1 deve trovare il giusto compromesso tra potenza del motore, efficienza aerodinamica e affidabilità; quest’anno per le Rosse tutte e tre queste aree sono deficitarie. È opinione diffusa che la stragrande maggioranza dei problemi della Casa di Maranello derivi dall’accordo riservato stipulato con la FIA nello scorso inverno, quando la Federazione Automobilistica Internazionale costrinse la Ferrari a “cambiare” il motore e la power unit del 2019 in quanto ritenute “illegali”. Dopo quell’accordo, le Rosse si sono ritrovate quindi con una macchina progettata e pensata per un motore con almeno 50 cavalli in più e, di conseguenza, è venuto meno tutto il progetto della SF1000. Almeno per quest’anno, ma probabilmente anche per l’anno prossimo, i tifosi della Ferrari dovranno quindi mettersi l’anima in pace e assistere ancora una volta al dominio di Lewis Hamilton, con il britannico che al 4 di settembre, secondo le scommesse online del sito Betway Sport, a quota 1,30, è già lanciatissimo verso la vittoria di quello che sarebbe il proprio settimo titolo di campione del mondo.

Le Mercedes restano inavvicinabili per chiunque

Se è vero che per le Ferrari è impossibile competere con le Mercedes, è altrettanto vero che per le altre scuderie la situazione non è migliore. Solo la Red Bull, o meglio Max Verstappen, riesce a tenere il passo delle Frecce d’Argento che, con sei vittorie e dodici podi in sette gare, ha già in tasca l’ennesimo titolo costruttori. La casa di Stoccarda nel corso degli anni è riuscita a dominare in lungo e in largo la Formula 1, sia in pista che fuori, diventando sempre più influente anche a livello politico con Toto Wolff che è ormai diventato il padrone indiscusso della F1. A pesare sulle sorti della Mercedes, a ogni modo, c’è il ricorso in appello presentato dalla Ferrari contro le prese d’aria dei freni della Racing Point che, da scuderia motorizzata Mercedes, in questa stagione è diventata una vera e propria scuderia satellite. Come si legge ne Il Corriere, L’impressione di molti è che le Racing Point 2020 non siano altro che le Mercedes del 2019 e se ciò dovesse essere confermato anche dalla giustizia sportiva sia Wolff che Stroll potrebbero rischiare di uscire da questa storia con le ossa rotte. In questo avvio di stagione, a ogni modo, abbiamo assistito a dei significativi progressi sia della McLaren che della Renault e la sensazione è che con il cambio regolamentare previsto per il 2022 Hamilton e la Mercedes potrebbero davvero rischiare di chiudere un ciclo.

Sono diverse le scuderie che sono tornate a investire in modo massiccio nella Formula 1 e chissà che nel prossimo futuro le Ferrari non possano tornare al successo. Leclerc ha già lasciato intendere di essere un pilota pronto per lottare per un titolo mondiale e la speranza del mondo delle Rosse è che quanto prima in casa Ferrari riescano a dare al talento monegasco una vettura in grado di vincere.

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