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Silvia Costa: «La cultura europea ha bisogno di più centralità

La richiesta fatta dal settore culturale per aumentare il budget nel prossimo quadro finanziario pluriennale

di Cinzia Giachetta

BRUXELLES - «La cultura deve essere adeguatamente finanziata nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), che la Commissione europea presenterà all'inizio di maggio» a dirlo è Silvia Costa, europarlamentare italiana del PD e coordinatrice S&D in Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento europeo.

IL COMMENTO - «Sono pienamente d´accordo - continua - con la lettera aperta inviata da 67 organizzazioni di tutto il settore culturale, creativo e audiovisuale europeo, che invitano la Commissione a dare un significativo impulso al bilancio dell'UE dedicato alla cultura. Com'è noto, durante il Forum della cultura a Milano, ho sottolineato che lo 0,15% del bilancio UE per la cultura non è sufficiente e ho proposto di aumentarlo fino all'1%».

RASSICURARE - «Vorrei rassicurare tutti coloro che nel settore culturale, creativo e audiovisuale sono preoccupati per il prossimo QFP che noi della commissione CULT del Parlamento europeo stiamo seguendo da vicino le loro apprensioni e siamo fortemente impegnati a evitare che il ciclo di programmazione 2021/2027 dedichi alla cultura la ridotta somma che è impiegata oggi».

IL PERICOLO - Secondo voci di stampa, il principale programma culturale, ´Europa creativa´, potrebbe essere fuso con ´Europa per i cittadini´ sotto l´ombrello di Giustizia. «Questa eventualità ci preoccupa molto. Credo che la cultura, sia come espressione artistica sia come attività imprenditoriale, abbia un suo carattere specifico e non possa essere ancillare rispetto alle tematiche della cittadinanza. L'industria culturale, creativa e dell'audiovisivo è portabandiera di innovazione in Europa e ha un chiaro ruolo economico che non possiamo sottovalutare, riducendo - anziché incrementando - i finanziamenti alla cultura e al settore creativo e dell´audiovisuale».

L'INCONTRO - «In questo senso - prosegue Silvia Costa - in qualità di coordinatrice del gruppo S&D della commissione Cultura, ho chiesto, in collaborazione con altri gruppi, di avere quanto prima un'audizione con i commissari responsabili del Bilancio (Günther Oettinger), Cultura, Istruzione, Gioventù e Sport (Tibor Navracsics) e Economia e Società Digitale (Mariya Gabriel). Apprezzo che il presidente della commissione Cultura si sia già attivata per rendere possibile questo incontro».

I VALORI - «Sarebbe infatti del tutto inconcepibile rinunciare ai nostri sforzi verso la cultura in questo 2018 che abbiamo proclamato Anno europeo dei beni culturali (EYCH). L'Anno sta infatti facilitando, per la prima volta, una collaborazione attiva tra le diverse direzioni generali della Commissione europea, come recentemente dimostrato da una conferenza di alto livello sull'innovazione e il patrimonio culturale che si è svolta a Bruxelles. D'altro canto, l'UE dovrebbe confermare e migliorare il suo impegno in campi promettenti come la diplomazia culturale, #Digital4Culture e competenze culturali nel piano d'azione europeo sul digitale, tutti settori in cui noi europei possiamo davvero svolgere un ruolo determinante».

IL POSTO CENTRALE - «È certo che noi parlamentari, co-legislatori dell´Unione europea, faremo in modo, nel confronto con la Commissione e il Consiglio, che nel prossimo QFP 2021/2027 la politica culturale europea abbia il posto centrale che merita. Lo faremo anche per quanto riguarda gli obiettivi della nuova agenda europea per la cultura che sarà presentata tra pochi giorni che riguarda il piano di lavoro del Consiglio 2019/2021, in modo da sviluppare le dieci tematiche europee sul patrimonio culturale e la nuova governance che fa seguito all´Anno europeo del patrimonio culturale».

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