ROMA - Quando un’azienda avvia un progetto IT, i diversi dipartimenti aziendali instaurano un tavolo di lavoro per pianificarne l’esecuzione. Solitamente durante queste fasi, le divisioni di Cyber Security forniscono una serie di suggerimenti e di verifiche affinché il progetto sia il più sicuro possibile. In questi giorni, di emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19, molte aziende si sono ritrovate a dover fornire necessariamente ai dipendenti, in tempi pressochè immediati, un accesso remoto a sistemi e dati aziendali, abilitandoli a effettuare il cosiddetto smart working.
LA SICUREZZA - Quando ci si trova a dover affrontare nell’emergenza un progetto che vada a garantire accesso remoto ai sistemi aziendali, a un ampio bacino di utenti, è di fondamentale importanza adottare anche una serie di precauzioni dal punto di vista della Cyber Security.
ANALIZZARE - A cosa devono prestare attenzione le aziende e gli utenti in termini di sicurezza quando avviano un programma di smart working? In prima istanza è necessario realizzare un Threat Model aggiornato, ovvero analizzare come gli aggressori potrebbero comportarsi in questa specifica situazione, sulle modalità in cui in passato altre aziende sono state compromesse, per arrivare poi a stabilire quali sistemi o accorgimenti di sicurezza o di mitigazione serviranno. Sfruttando le sorgenti di Intelligence sulle minacce cyber è ad esempio possibile avere a disposizione informazioni importanti per creare dei modelli di scenari di attacco da andare poi ad indirizzare.
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