ROMA - Maurizio Lupi è positivo al Covid-19 e con lui sale a 17 il numero di parlamentari contagiati. Quattro sono solo i capigruppo, e 14 sono solo alla Camera dei Deputati. “Adesso fermiamoci”, è stato il grido delle opposizioni e Roberto Fico è dovuto correre ai ripari. Slittati alcuni appuntamenti e sospesi i lavori d’aula per almeno una settimana. Bloccata, inoltre, la discussione della legge Zan sull’omofobia prevista per la prossima settimana.
IL VOTO A DISTANZA - Al momento però non c’è comunque comunione d’intenti su come procedere per continuare a lavorare. C’è chi chiede il voto a distanza, ma sia Italia Viva che tutta la maggioranza è contraria. Per il centrodestra, infatti, “la Costituzione e i regolamenti parlamentari non si devono piegare e modificare per una emergenza momentanea”. Anche lo stesso Lupi ha detto che “il Parlamento non è un votificio. Il voto arriva alla fine di un processo democratico. Il Parlamento è il luogo in cui ci si confronta. Il voto a distanza snatura esattamente questo e comprime anche le prerogative dell’opposizione“.
COME LAVORARE - Per capire come continuare i lavori la Camera ha deciso di aprire un canale istituzionale per affrontare la questione. Roberto Fico, presidente di Montecitorio, ha spiegato che “la prossima settimana la Giunta del regolamento discuterà di come la Camera deve lavorare in emergenza, a partire dal tema del voto a distanza”.
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