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Sportelli Inps dentro i Comuni, si parte: servizi più veloci

Sportelli Inps dentro i Comuni, si parte: servizi più veloci

A condividere l’accordo, che da oggi può quindi svilupparsi, è infatti Luca Vecchi

di Redazione

PARMA - Vai in Comune e trovi l’Inps. L’Istituto nazionale di previdenza sociale è pronto a trasferire i suoi sportelli dentro ai Comuni italiani, avvicinandoli più che mai al cittadino. In ogni municipio italiano che lo vorrà, ci sarà infatti uno stand telematico dell’Istituto oppure una piccola sede fisica, con due funzionari al massimo. L’obiettivo è anzitutto quello di accorciare le distanze spazio temporali con gli utenti, raccogliendo tutta la lezione digitale della pandemia, per andare incontro meglio alle loro esigenze. D’ora in poi, invece che prendere un biglietto e aspettare in un ufficio ore in fila, potranno semplicemente collegarsi via web con il ‘proprio’ funzionario’, o appunto parlargli de visu nel piccolo ufficio. Il tutto a beneficio in particolare di chi abita in montagna o nei piccoli centri, non da oggi sprovvisti di servizi. È il nuovo corso che lancia l’Istituto con un patto sancito oggi alle Fiere di Parma, che in questi giorni ospita l’assemblea nazionale dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni.   IL COMMENTO - A condividere l’accordo, che da oggi può quindi svilupparsi, è infatti Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia ma anche delegato Welfare e Politiche sociali dell’Anci, nonché suo presidente emiliano-romagnolo. “C’è una lunga storia di collaborazione tra i Comuni italiani e l’Inps, su tanti servizi, e andiamo avanti”, annuisce soddisfatto Vecchi uscendo dal convegno di oggi in Fiera con diversi vertici Inps: il direttore generale Gabriella Di Michele, la vicepresidente Maria Luisa Gnecchi, il direttore di Inps Emilia-Romagna Elio Rivezzi, i dirigenti Vincenzo Caridi e Rocco Lauria.   Come spiega Di Michele, “la pandemia ha fatto fare al paese in generale e all’Inps in particolare un grande salto di qualità in termini di digitalizzazione, che ora stiamo sviluppando anche nella funzione dei servizi di consulenza. Dipenderà dalla volontà del Comune di darci soltanto un presidio telematico o una piccola sede“. Aggiunge il direttore generale: “Nel periodo dell’emergenza sanitaria abbiamo vissuto ripiegati su noi stessi, chiudendo i punti di accesso al pubblico ma con un salto di qualità digitale inesplorato. Abbiamo portato in smart working al 95% il nostro personale nel giro di un mese, abbiamo fornito device e abbiamo digitalizzato la consulenza web meeting”.

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