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Spettacolo

TeatroBasilica dal 4 al 6 giugno ION, scritto e diretto da Dino Lopardo

TeatroBasilica dal 4 al 6 giugno ION, scritto e diretto da Dino Lopardo

Da un’idea di Andrea Tosi con Alfredo Tortorelli, Andrea Tosi e Iole Franco

di Bianca Franchi

ROMA - Sarà in scena al TeatroBasilica dal 4 al 6 giugno ION, scritto e diretto da Dino Lopardo, da un’idea di Andrea Tosi, con Alfredo Tortorelli, Andrea Tosi e Iole Franco. Dino Lopardo/Collettivo Itaca dopo il successo di Trapanaterra (finalista In-Box ’20 e di ritorno da Primavera Dei Teatri ’20) presentano al TeatroBasilica il lavoro vincitore del premio Miglior spettacolo InDivenire 2019, che porta in scena la vicenda di silenzi e non detti di due fratelli.

LO SPETTACOLO - Lo spettacolo, ispirato a una vicenda realmente accaduta e sollecitato da un lavoro di ricerca che parte dalla "diversità" mentale attraversando gli istituti manicomiali di Andrea Tosi, è scritto e diretto da Dino Lopardo e porta sul palco Andrea Tosi, Iole Franco e Alfredo Tortorelli. Il lavoro muove dai concetti del diverso, del disadattamento e del pregiudizio sociale. Pochi colori in scena e pochi oggetti per raccontare lo spaccato di vita di due fratelli, Giovanni e Paolo, i quali sono divisi e segnati da un passato che li ha condizionati profondamente. Le loro giornate grigie trascorrono tra litigi e sorrisi che inevitabilmente li fanno ritornare in maniera ossessiva al loro passato, ai loro sfocati ricordi di bambini, alla presenza soffocante di un padre e alla colpa grave di uno dei due. Tale colpa forse è origine e causa di una famiglia in disfacimento e ciò ne determinerà inevitabilmente il loro destino.

LA PREMIAZIONE - Lo spettacolo è stato premiato come miglior progetto 2019 al festival InDivenire di Roma. Un lavoro di esemplare artigianato teatrale - sottolinea la motivazione del riconoscimento - un gioiello costruito su un apparente equilibrio di mondi interiori che si specchiano. Un gancio potentissimo che va ad afferrare con violenza il cuore di chi ascolta e lo costringe a fare i conti con la propria esistenza, i propri ricordi, il vissuto, il sole, il buio, i respiri, le aspirazioni, le lacrime ricacciate in gola.

SINOSSI - Che cosa successe a Giovanni la sera prima del litigio furioso che ebbe con suo fratello Paolo? Di cosa parlò con lui? Che rapporto c’era tra i due? Il fratello, Paolo, è stato fin da bambino molto legato al padre, al contrario di Giovanni che invece ha sempre avuto un rapporto privilegiato con la madre. Una madre che i due fratelli hanno conosciuto in maniera differente: Giovanni la ricorda come madre affettuosa, mentre Paolo come la pazza del paese. Lei che, dopo il secondo parto, cade in una forte depressione. Paolo fin da bambino ascolta il padre parlare della madre come un peso, come una palla al piede e di Giovanni come il figlio mai voluto. Giovanni vive sulla sua pelle il non essere accettato come figlio e tacciato dal padre stesso come diverso. Un padre “Padrone”, anaffettivo, chiuso nelle sue convinzioni che non accetterà mai la condizione di suo figlio neanche davanti alla morte.

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