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Parlamento Europeo

UE: accelerare la valutazione delle richieste di asilo

Un gruppo di richiedenti asilo lascia l'Italia per la Svezia nell'ambito del piano di ricollocazione dell'UE

di Giulio Calenne

BRUXELES – I deputati della libertà civile hanno sostenuto un nuovo regolamento proposto su una procedura comune per la concessione della protezione internazionale nell'UE, che stabilisce come le autorità nazionali devono gestire le domande di asilo.  Il testo, approvato con 36 voti favorevoli, 12 contrari e 8 astensioni, mira a garantire che le domande di asilo siano elaborate in modo più coerente in tutta l'UE, in modo da scoraggiare i richiedenti dal presentare più domande in diversi Stati membri.

LA PROCEDURA - I richiedenti devono presentare la propria candidatura nello stato membro di prima entrata o in quello stabilito conformemente al regolamento. Se si rifiutano di fornire i propri dati personali (nome, data di nascita, sesso, nazionalità, carta d'identità), fornire dati biometrici o consentire alle autorità di esaminare i propri documenti, la loro domanda sarà respinta.

RESPINTE - I richiedenti asilo devono essere debitamente informati, in un linguaggio chiaro, sulla procedura, i loro obblighi e diritti, incluso il diritto all'assistenza legale gratuita e alla rappresentanza. Le domande di protezione internazionale possono essere respinte in quanto inammissibili se il richiedente è già stato riconosciuto come rifugiato in un paese non UE (primo paese di asilo) o ha una "connessione sufficiente" - come una precedente residenza - in un paese sicuro in cui potrebbe «ragionevolmente aspettarsi di cercare protezione».

IN CASO DI PERICOLO - Una procedura di esame accelerato di due mesi verrà applicata se il richiedente fornisce informazioni contraddittorie o false, o sta solo tentando di ritardare un'espulsione e proviene da un paese di origine sicuro o è considerato un pericolo per la sicurezza nazionale. I minori non accompagnati possono essere sottoposti alla procedura accelerata solo per motivi di sicurezza nazionale o di ordine pubblico.

NO ALLA TURCHIA - Il regolamento include un allegato che elenca "paesi d'origine sicuri" (democrazie che non si impegnano generalmente in persecuzioni, torture, violenze indiscriminate o conflitti armati): Albania, Bosnia-Erzegovina, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Kosovo, Montenegro e Serbia. I deputati europei hanno rimosso la Turchia dall'elenco.

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