OSLO - Da Oslo al Congresso della European Accademy of Neurology arriva la notizia che ci sono nuove possibilità di cura per i malati affetti da demenza frontotemporale. Giacomo Koch, neurologo e direttore del Laboratorio di Neuropsicofisiologia sperimentale della Fondazione Santa Lucia, ha spiegato: «La demenza frontotemporale ha caratteristiche diverse dalla malattia di Alzheimer nonostante spesso vengano confuse con la conseguenza di diagnosi tardive e trattamenti non idonei. A differenza dell'Alzheimer, la demenza frontotemporale colpisce in maniera selettiva alcune parti del cervello, prevalentemente lobo frontale e temporale, e dal punto di vista clinico i sintomi non interessano la memoria ma il comportamento: i malati cambiano personalità, diventano disinibiti, apatici o irritabili. In alcuni casi presentano deficit del linguaggio molto spiccati, forme di afasia progressiva con perdita della capacità di parlare e, in altri, anche un deficit intellettivo, la demenza semantica che comporta un'erosione di tutte le conoscenze acquisite nel corso della vita».
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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