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Arte e Cultura

Una mostra organizzata dalla Costa Family Foundation

Per molte donne è un giorno difficile, uguale a tutti gli altri

di Anna Arena

ROMA - L’8 marzo è alle porte. Per molte donne è un giorno difficile, uguale a tutti gli altri.
Come per le donne in Afghanistan, che vivono in condizioni di povertà e discriminazione senza pari. In piccolo villaggio afghano, la Costa Family Foundation è riuscita ad avviare un progetto pilota di coltivazione di za erano al femminile che permette alle donne coinvolte di sperare in un futuro non tanto migliore, ma almeno possibile. Come per le donne in Etiopia, molte delle quali vivono in condizioni di povertà assoluta e spesso sono costrette a ‘lavorare’ per strada, sfruttate dall’uomo. A Soddo, una località vicino ad Addis Abeba, la Costa Family Foundation sostiene l'Associazione Busajo Onlus che ha realizzato un Campus di carattere sociale, educativo e formativo a favore dei bambini, delle bambine, dei ragazzi, delle ragazze e dell'intera comunità.
In Uganda, in Togo, in India, nei luoghi dove la Costa Family Foundation cerca di fare qualcosa di concreto, le donne insieme ai minori, sono le amiche più ricercate, perché sono le più esposte alla negazione dei diritti, alla repressione politica, alla discriminazione razziale, alla malnutrizione, allo sfruttamento, alla violenza, alle malattie e povertà.

DONNA - In occasione della festa della donna, dall’8 al 31 marzo, la Costa family Foundation organizza una mostra intitolata Ëres, che in lingua ladina vuol dire donne. Sono dodici ritratti di donne realizzati da Gustav Williet, che dal 2008 ad oggi accompagna la Costa Family Foundation, onlus nata dall’idea di Michil Costa e dalla volontà della famiglia Costa di dare un aiuto concreto a chi è nato meno fortunato, nei suoi viaggi tra Africa e Asia.

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