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Arte e Cultura

Una svolta profonda ha segnato il Film Festival Diritti Umani Lugano

Cresciuto nella proposta e negli spazi, cresciuto e consolidato nel pubblico

di Valerio Cruciani

LUGANO - Quinto anno, una svolta profonda ha segnato il Film Festival Diritti Umani Lugano, cresciuto nella proposta e negli spazi, cresciuto e consolidato nel pubblico, da un primo calcolo, anche in questa edizione, si riscontra un significativo aumento (+20% rispetto al 2017). Una proposta che interessa un folto gruppo di spettatori, fra cui molti giovani, e che risponde alla voglia di nuovi percorsi cinematografici e alla necessità di approfondimento culturale dei temi legati ai diritti umani. Da quest’anno, l’aggiunta della seconda sala al cinema Iride, accanto alla programmazione al Cinema Corso, ha consentito al festival di ipotizzare un rafforzamento delle novità proposte già in questa edizione, come percorsi monografici, programmazione alternata e quindi più titoli.

LE STORIE - Le storie arrivano al cuore e ci fanno capire che i diritti umani, affermati o negati che siano, riguardano tutti. La possibilità di scoprire realtà, talvolta anche molto vicine a noi, ma di cui conosciamo veramente poco, sono uno degli aspetti che ha riscosso maggiore apprezzamento nel pubblico del festival. Al Film Festival Diritti Umani Lugano, in questi 6 giorni fra il 9 e il 14 ottobre, sono state mostrate, con successo, trentatré storie, fra fiction o documentari. Numerosi anche gli ospiti che le hanno sapute arricchire, attraverso la loro testimonianza diretta, nei forum successivi alle proiezioni.

LE TESTIMONIANZE - A partire dalla toccante esperienza di Lamiya Aji Bashar, vittima della violenza dell’ISIS, Paqui Maqueda, testimone del franchismo, Aboubakar Soumahoro, attivista sindacale e sociale, John Baptiste Onama, economista. E poi ancora Laura Boldrini, ex Presidente della Camera dei deputati italiana, Rémy Friedmann, Senior Advisor Divisione sicurezza umana DFAE, Sabrina Büchler, DFAE - Responsabile di programma Task Force per il trattamento del passato e la prevenzione delle atrocità, Bruno Giussani, presidente FIFDH; Il festival ha anche avuto il piacere di ospitare i registi Bruno Bigoni, Mari Gulbiani, Marco Piccarreda e Michel Toesca. E ancora le autorità cittadine dal Sindaco Marco Borradori al Capo Dicastero Cultura Sport ed Eventi, On. Roberto Badaracco e quelle cantonali rappresentate dal Consigliere di Stato Manuele Bertoli, Direttore del Dipartimento educazione cultura e sport.

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