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Economia

Vendita e servizio alla clientela cinese attraverso la digitalizzazione

Nuovi dati e considerazioni emergono nel sell training event organizzato al Grand Hotel Plaza

di Matteo Bertoncini

ROMA - Intercultural management, luxury shopping experience e digitalizzazione dei sistemi di vendita: queste le parole chiave atte a stimolare un corretto e innovativo approccio degli operatori con il turismo cinese in Italia che, nelle previsioni del prossimo anno, mira a raddoppiare i suoi afflussi concentrandosi in prima battuta sul mercato del lusso. A tale argomento era dedicato il sell training che, nell’ambito delle celebrazioni del ROMA CHINESE NEW YEAR, la KRT™ ha organizzato al Grand Hotel Plaza di Roma ospitando, come relatori, Andrea Canapa (responsabile Fondazione Italia Cina sede di Roma), Chiara Beghelli (giornalista “Il Sole 24 Ore”), Santiago Mazza (Business Development Digital Retex), Stefano Fontolan (partner Stamp), Andrea Ghizzoni (CEO Italia WeChat). Coordinato da Francesco Morabito, esperto di Sistemi Associativi, l’incontro ha evidenziato come prima esigenza la necessità di migliorare i sistemi di pagamenti digitali, alla base del modus vivendi et operandi dello shopper cinese.

LA FONDAZIONE - La Fondazione Italia Cina, che è stata tra i primi a stabilire un ponte tra Italia e Cina unendo il pubblico ed il privato tra i due Paesi, pubblica da anni un outlook annuale sulla Cina, con analisi  settoriali che aiutano le aziende italiane a capire le potenzialità di sviluppo del loro mercato, ed ha concentrato i suoi sforzi sull’attività di formazione delle risorse umane proprio atte all’accoglienza e vendita del luxury retail italiano di grandi marchi alla clientela cinese; il far comprendere la shopping experience come una vera e propria “cerimonia” che implica una conoscenza culturale e un atteggiamento deontologico di particolare rilevanza nel momento di un acquisto. “Se i Cinesi sono le persone che viaggiano di più al mondo (si contano 143 milioni di turisti solo nel 2017 con una spesa annuale di 115 miliardi di dollari, l’Italia – afferma Canapa, dopo gli Stati Uniti e la Russia (al di fuori dai Paesi limitrofi alla Cina) è il Paese più gettonato come destinazione per l’acquisti di moda e lusso. Un milione e mezzo di turisti all’anno (questa è la media), con un target prevalentemente di donne e giovani provenienti principalmente da grandi metropoli cinesi e diretti principalmente per lo shopping su Milano, Roma e Firenze, sono agevolati nell’incentive da servizi digitalizzati messi a disposizione fin dal loro approdo in aeroporto (Fiumicino e Malpensa sono quelli più all’avanguardia al momento a livello europeo) con un sistema informatico digitale in grado di fornire dati specifici di vario genere: dall'attenzione ai temi della sicurezza, alla creazione e numeri di emergenza, ai servizi chinese friendly - un format apposito creato in collaborazione con l’Ambasciata cinese in Italia - ai servizi specifici su trasporti, strutture ricettive e modelli all’avanguardia per un facile acquisto di beni di consumo. Agevolazioni al mercato del made in Italy sono viceversa fornite dalla stessa Cina, che, in controtendenza con il mercato USA dell’aumento dei dazi, mira ad abolire le tasse per facilitare le importazioni: ne è un esempio, quest’anno, la prima edizione della Fiera dell’importazione  in Cina, che ha registrato la presenza di 150 paesi, 600000 operatori di cui oltre 400000 buyers cinesi.”

 

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