CAMBERRA - Uno studio guidato dall'Istituto di ricerca medica QIMR Berghofer, in Australia, ha dimostrato che la passione per il caffè sta scritta nel Dna: infatti nonostante l'uomo sia programmato per associare il gusto dell'amaro a un potenziale pericolo, alcuni geni ci rendono più o meno sensibili a questo sapore. Per valutare gli effetti della diversa percezione dell'amaro sul consumo di caffè, the e alcol sono state coinvolte più di 400.000 persone.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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