Dpi Grottaferrata, Andreotti, Bellucci e Cocco: “Maggioranza in Difficoltà sul DPI”.

ROMA – “Lo abbiamo sempre sostenuto, eravamo convinti che le contraddizioni in maggioranza sarebbero deflagrate” esordisce così il consigliere di Progetto Grottaferrata Futura Alessandro Cocco dopo il consiglio comunale di venerdì 12 luglio.

“Le abbiamo già vissute situazioni politiche simili durante il nostro mandato, portate avanti da chi oggi siede nei banchi della Maggioranza, nessuno escluso.

La recente uscita del Vice Sindaco Rita Consoli, su questioni urbanistiche rilevanti, era stata l’anticipazione politica delle divergenze e contrasti sul tema della pianificazione per l’Amministrazione Di Bernardo” gli fa eco il leader della Lista Andreotti, il consigliere comunale ed ex sindaco Luciano Andreotti.

“Il voto di astensione della lista Siamo Grottaferrata sul DPI, anticipata da uno scontro all’arma bianca tra la Maggioranza, con in testa il sindaco Di Bernardo e le consigliere Franzoso (muta sul DPI) e Pavani da una parte, e i Consiglieri Federico Pompili e Trovalusci, era annunciata ed ha avuto un effetto deflagrante sui lavori durante la discussione del DPI nel consiglio comunale del 12 luglio.  Al di là della proposta di rinvio della discussione abbiamo assistito ad uno scontro, nei toni e nei messaggi criptici, che nasconde ben altro,

L’adozione del DPI propedeutico alla stesura del nuovo piano regolatore è stata un’occasione perduta per il Sindaco e la sua Amministrazione. E lo diciamo prima non dopo. Un fallimento annunciato che deriva dalle Scelte errate fatte questa mattina in consiglio comunale.

Occorre sempre ricordarlo, questo Sindaco, questa Amministrazione hanno beneficiato del grande lavoro svolto dalla precedente Amministrazione Andreotti nella impostazione e del percorso tecnico-amministrativo a suo tempo organizzato per arrivare alla definizione del DPI (incarico all’INU, impostazione del gruppo di lavoro sulla pianificazione, agenda dei lavori, istituzione commissione consigliare PRG).

Hanno saltato a piedi pari la parte del confronto con la Città, con il Consiglio Comunale dei Giovani, con le forze produttive locali, con gli Istituti Scolastici, con le associazioni del territorio, con le rappresentanze ambientaliste locali, financo con i comitati di quartiere e con i 20 e passa delegati nominati dal Sindaco. Ci domandiamo se e come costoro sono stati coinvolti nella stesura del DPI in quali assemblee pubbliche o luoghi pubblici il tutto è avvenuto. Non c’è ne siamo accorti. Forse nei vari “caminetti” tra le variegate componenti politiche della maggioranza ed il Sindaco?

Un confronto, ex ante, che non è avvenuto; tutto il lavoro partecipativo già svolto dalle Amministrazioni passate con approfonditi dibattiti sulla pianificazione comunale (vedi la Variante Generale a suo tempo adottata, il successivo PDI, la Vas elaborata e depositata  in Città Metropolitana, la conformazione del PRG al PTPR dell’arch. Paluello) è stato rimosso, sia nei contenuti che negli atti già elaborati ed autorizzati che avrebbero fatto guadagnare tempo nella stesura del DPI e nel successivo PUGC. Tanto per stare sul tema dell’urgenza richiesta da questa maggioranza. Senza tenere in considerazione lo sperpero di soldi pubblici già spesi. Bastava poco a ridefinire ed aggiornare quegli atti, peraltro già condivisi dalla Città ed andare spediti verso gli obbiettivi fissati con il supporto straordinario ed innovativo dell’INU, da noi voluto.

Anzi il sindaco e la Maggioranza hanno preconfezionato ex novo una proposta di DPI, che discende dalle loro linee guida, dalla loro idea di urbanistica, da approvare prima in Consiglio, per poi successivamente aprire il confronto con la Città. Prima si decide cosa deve essere fatto poi si fà “l’ammuina” della partecipazione e condivisione nelle varie assemblee o conferenze organizzate ad hoc. Una presa in giro. Certamente ci saranno alcuni a Grottaferrata che applaudiranno e sposeranno le scelte pianificatorie di questa maggioranza, ma costoro sono quelli che oggi vengono chiamati influencer, servono al Sindaco per giustificare le scelte operate da propagandare nel paese.

Questo metodo è la cifra di questa maggioranza, un metodo politico tossico di gestione delle decisioni ed attività che non fa bene alla Città: tutto deve essere “pilotato” e controllato a fini politici ad immagine e somiglianza del Sindaco.

Hanno prodotto un DPI celandolo con la sostenibilità ambientale, con il consumo zero di suolo ma che nasconde a nostro avviso densificazione edilizia Tout-court.

Ne sono esempio la volontà di arrivare a riproporre le perimetrazioni delle costruzioni abusive contenenti cubature sia quelle esistenti sanate che le nuove dei lotti interclusi che di quelle non sanabili, uno scandalo urbanistico che lascerà profonde ferite ambientali e sociali nel nostro territorio agricolo con costi gravanti sul Comune.

Questa per noi è una discriminante di politica urbanistica non negoziabile che va ad impattare negativamente sul DPI. Ma a questo Sindaco non importa, deve mantenere le promesse fatte in campagna elettorale e che hanno portato sui banchi della sua maggioranza una ex rappresentante dei comitati dei nuclei abusivi.

Una programmazione di quantità di edilizia residenziale in social housing nel nostro territorio della quale non hanno dato spiegazioni esaustive della necessità. Forse serve per le compensazioni e contrattazioni urbanistiche con i privati, oppure a Grottaferrata serve una importante quota di questa tipologia residenziale da destinare ai ceti meno ambienti o a cittadini extracomunitari. Certamente una quota di questa tipologia può essere condivisa e deve essere prevista ma non se ne può farne uno strumento preordinato a far atterrare cubature derivanti da contrattazioni/compensazioni con i privati.

La realizzazione delle Centralità o dei poli per sviluppare, su aree private extraurbane e non, progetti di servizi pubblici territoriali che non trovano riscontro in pianificazioni sovra comunali. Queste, verranno realizzate in parte con le compensazioni di superfici per residenze ed aree commerciali da riconoscere ai privati. Ci hanno raccontato, il Sindaco e l’assessore all’urbanistica, che quelle compensazioni saranno a tutto vantaggio del Comune; i privati se vorranno si dovranno accontentare di quello che passa il convento, ma quando mai si è visto un investitore accettare profitti al ribasso. Ci domandiamo, da dove provengono tutti questi imprenditori che investiranno sul nostro territorio. E poi Grottaferrata non è Roma, non ha le capacità di assorbire tutte quelle previsioni edificatorie. Si farà presto a saturare il mercato; basta una Centralità con le sue compensazioni e tutto il resto resterà lettera morta oppure serviranno grandi risorse pubbliche per realizzare questo velleitario DPI voluto dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale. Qui nessuno è fesso e sappiamo bene dove porterà tutto ciò e a cosa serve.

L’Amministrazione con questo DPI, come hanno scritto, dichiara di rinunciare ad una politica pubblica autonoma e trasparente di acquisizione di aree da destinare a servizi pubblici e si “appoggia” esclusivamente sullo strumento dell’accordo di programma che diventa lo strumento di governo dello sviluppo urbano, depotenziando totalmente gli strumenti ordinari di pianificazione e programmazione pubblica. Ci hanno anche raccontato che tutto ciò non comporterà consumo di suolo anzi sarà in diminuzione, non ci crediamo. Staremo a vedere. Purtroppo chi ne pagherà le conseguenze sarà il nostro territorio. Senza tenere in considerazione che nel mentre si lavorerà per arrivare alla adozione del PUGC, la residua edilizia prevista nel PRG vigente, nessuno la fermerà. Anzi l’amministrazione, attraverso il DUP recentemente approvato in Consiglio, ha dato mandato agli uffici di rivisitare ed istruire tutti i fascicoli,presenti nel comune, riguardanti istanze realizzative per cubature residenziali e commerciali. Ulteriori quote di densificazione edilizia e di consumo di suolo; a tale proposito ci vengono in mente le previsioni della controversa Delibera n.41. Questo Sindaco, il problema non se lo è posto, si sarebbero dovuto limitare al massimo nuove costruzioni edilizie, rigenerare l’esistente edificato da destinare a servizi, salvaguardare le aree agricole rimaste rendendole ancora più produttive e lasciare alle future generazioni di decidere di come meglio utilizzare il territorio non urbanizzato.

Oggi si è aperto un primo confronto sul DPI, voluto da questa Amministrazione, che non ci convince per nulla; dunque noi chiameremo le forze sane della Città ad un confronto sul futuro di Grottaferrata perché appare del tutto evidente che questo metodo di costruzione del DPI si è svolto all’interno di una cerchia ristrette di decisori. Ed oggi ne abbiamo avuto una ulteriore conferma. A nostro avviso andava sviluppato un discorso di sostenibilità intransigente, di resilienza, di servizi, di lavoro, di crescita culturale in sinergia con i comuni contermini per salvaguardare le peculiarità socio-economiche del nostro territorio e condividerne servizi territoriali. Noi abbiamo sempre proposto la politica delle tre R, recuperare, ristrutturare rigenerare. Non le abbiamo trovate negli indirizzi formulati da questa Amministrazione.

Dunque non crediamo che la proposta del DPI, che oggi viene portato all’approvazione in Consiglio, abbia centrato, perlomeno in questa fase, obbiettivi e strategie condivisibili e utili alla nostra Comunità. Correggere, modificare quanto proposto in questo DPI in futuro significa sconfessare questa Amministrazione con quello che ne consegue. Aspettiamo la stesura del PUGC, per capire cosa effettivamente diverrà la nostra Città in termini di cubature, servizi ed abitanti. Sempre che il DPI che non ha considerato aspetti normativi contenuti nella Legge Regionale n. 38/99 riesca a passare indenne le verifiche e le eventuali modifiche degli Enti superiori”.

Lo dichiarano i consiglieri di opposizione Luciano Andreotti, Paolo Bellucci e Alessandro Cocco