HPV: perché conoscerlo è fondamentale!

ROMA

Lo scorso 18 marzo si è svolto, nella “Sala Mechelli” del Consiglio regionale del Lazio, il convegno denominato “HPV ALLEATI PER PROTEGGERE ALLEATI PER VINCERE“, incentrato specificatamente sui temi della prevenzione, diagnosi e cura dell’Human Papilloma Virus (HPV).

All’evento, promosso in particolare dal consigliere regionale Nazzareno Neri, hanno partecipato altri esponenti politici, regionali e locali, rappresentanti delle principali società scientifiche di igiene pubblica, ginecologia, oncologia e radioterapia, delle associazioni dei farmacisti e delle aziende sanitarie locali della Regione Lazio, nonché referenti dei medici di medicina generale e dei pediatri.

Trattandosi, quello dell’HPV, di un argomento di sicura rilevanza in campo sanitario, inevitabilmente gli aspetti su cui si è maggiormente soffermata l’attenzione dei relatori sono stati quelli della prevenzione attraverso la vaccinazione e i programmi di screening diretti a una diagnosi precoce e dell’importanza di una campagna promozionale e informativa dedicata, indirizzata non solo a diffondere la conoscenza del virus e a sensibilizzare la comunità di riferimento rispetto ai rischi connessi in termini di patologie tumorali correlate, ma anche a vincere quelle forme di resistenza, basate soprattutto sulla disinformazione, che ostacolano fortemente la piena adesione ai programmi di prevenzione stessi.

Naturalmente, il convegno non poteva non costituire anche un’importante occasione per attivare un confronto aperto sui dati e sulle strategie da attuare, tra cui quella di “fare rete” tra tutti gli attori protagonisti a vario titolo interessati, in specie mettendo a sistema tutte le diverse iniziative, tra cui il rafforzamento della campagna di comunicazione vaccinale anti-HPV, il coinvolgimento dei principali stakeholders che hanno un ruolo nell’influenzare le pratiche di salute della cittadinanza, l’ampliamento dell’accesso ai servizi vaccinali, lo screening e i trattamenti organizzati per le lesioni precancerose, i controlli periodici (follow-up).

Quello della disinformazione in materia è uno dei problemi principali, se non il principale: ancora pochi infatti conoscono l’HPV, sanno del suo elevato indice di diffusione – si stima che circa l’80% della popolazione sessualmente attiva contragga il virus almeno una volta nel corso della vita, motivo per cui l’HPV è la più diffusa fra le malattie sessuali trasmissibili – della sua trasmissione tra partner eterosessuali e omosessuali e attraverso il semplice sfregamento e il contatto tra cute e cute, non richiedendo necessariamente una via ematica.

Così come moltissimi sono all’oscuro che nella maggior parte dei casi si ignora di essere contagiati in quanto il Papilloma Virus Umano è in linea generale asintomatico, che in prevalenza tale virus regredisce spontaneamente, che il perdurare dell’infezione genera una serie di patologie: dalle lesioni genitali benigne (condilomi genitali) ai tumori HPV correlati, in sede genitale, extra genitale (orofaringe e ano) e nella cervice uterina (collo dell’utero), ma anche nel distretto testa/collo.

Un dato, più di altri, fornisce la misura della gravità di tale fenomeno: l’HPV è responsabile del 97% dei carcinomi della cervice uterina, seconda causa di morte per cancro, dopo quello della mammella, per le donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni.

Poiché, come attestano dati scientificamente validati, la vaccinazione è in grado di prevenire oltre il 90% dei tumori associati all’infezione da HPV, si comprende anche come un’appropriata copertura vaccinale costituirebbe un’arma preventiva inesistente per altri tipi di tumore, che consentirebbe quindi di risparmiarci non solo le sofferenze umane e i decessi causati da detti tumori, ma anche le spese per esami strumentali diagnostici e trattamenti sanitari inerenti.

A tale ultimo riguardo, particolarmente eloquenti e convincenti le considerazioni sviluppate dal dott. Paolo Bonome, oncologo-radioterapista che è stato tra i principali promotori dell’evento ricordato:

La sensibilizzazione alla vaccinazione – afferma il dott. Bonome – è, per le ragioni da lei sottolineate, di primaria importanza. In tale direzione, ognuno di noi, a prescindere dal ruolo e dalla posizione ricoperta, dovrebbe farsi parte attiva, avviare quel tam-tam con familiari, amici e conoscenti che a volte è molto più efficace di qualsiasi via ufficiale di comunicazione e informazione. Così come è fondamentale sviluppare in ognuno di noi una cultura della prevenzione, che poi a ben vedere altro non significa che avere a cuore la propria salute, la propria integrità psico-fisica. Non bisogna avere “paura” di andare dal medico in presenza di segni e sintomi che possono essere la spia di una patologia, così come essenziale è sottoporci con sistematicità ai controlli, esattamente come si fa in occasione dei tagliandi della nostra autovettura. Diagnosticare e affrontare una patologia in una fase precoce aumenta le probabilità di cura e di successo terapeutico ed equivale a evitare al paziente terapie aggressive e talvolta non risolutive. Si pensi, ad esempio, a proposito dei tumori collegati all’infezione da HPV, a come il Pap test permette di individuare lesioni precancerose che, se rimosse, evitano che si sviluppi un tumore della cervice uterina.”.

Il percorso rispetto all’HPV avviato lo scorso 18 marzo nella sede del Consiglio regionale del Lazio – conclude il dott. Bonome – costituisce indubbiamente un momento di significativa importanza, ma non ci si può fermare lì, occorre proseguire nella direzione tracciata e a farlo devono essere necessariamente tutte le parti, ognuno dei mondi presenti in quel contesto. Volendo racchiudere il concetto in una metafora, dovremmo ciascuno muoverci come se fossimo un insieme di strumentisti che compongono un’orchestra e collaborano a un’esecuzione musicale: nel nostro caso il prodotto finale è favorire la salute dei cittadini attraverso la prevenzione dell’HPV e delle sue conseguenze negative e gli strumenti a tale fine funzionali sono la vaccinazione e i programmi di screening.”.