Ferrari, tutto in un week-end: dall’illusione della Sprint Race al flop con la squalifica nel GP

SHANGHAI – Ci siamo illusi sul ritorno della Ferrari competitiva e vincente dopo la gara Sprint vinta da Lewis Hamilton, la sua prima vittoria al volante della rossa di Maranello. E invece il GP Cina lo vince la McLaren che piazza le sue due monoposto sul podio con Oscar Piastri primo e Lando Norris secondo, e George Russel terzo con la Mercedes.

Dopo la vittoria della Sprint Race si pensava che la Ferrari fosse già all’altezza di competere con le McLaren, le Mercedes e le Red Bull invece ecco che arriva domenica e la gara lunga, dove le Ferrari di Lewis Hamilton e Charles Leclerc non riescono a spingersi oltre un mediocre quinto (Leclerc) e sesto (Hamilton) posto. Ma poi arriva la squalifica per irregolarità tecniche di entrambe le monoposto SF-25.

Due macchine escluse dalla classifica per differenti irregolarità tecniche sono inquietanti. Mai nella storia della F1 un team aveva subito una doppia squalifica a fine gara per motivi diversi e con ammissione di colpa. La monoposto di Charles non era a norma con il peso, quella di Lewis con il consumo del fondo. Il verdetto è arrivato in tempi brevi e ha inflitto la pena standard per questi casi: l’esclusione dalla classifica del Gran premio.

La Ferrari ha poi provato a spiegare la situazione. Nel caso di Leclerc avrebbe influito la strategia a una sosta, e l’alto consumo degli pneumatici avrebbe provocato una perdita di peso della monoposto. Quanto a Hamilton, i controlli del gruppo di tecnici federali guidati da Jo Bauer hanno trovato che il pattino a protezione del fondo (in gergo tecnico si chiama plank) era troppo sottile rispetto al limite consentito. Gli ingegneri hanno sottostimato il consumo della tavoletta di un «esiguo margine».

I responsabili della Scuderia Ferrari ribadiscono che non c’era nessuna intenzione «di guadagnare un vantaggio» e ancora «Impareremo dagli errori per fare in modo che non si ripetano più. Non vogliamo più deludere i nostri fans».

 

 

FONTE e FOTO: Formula1.com