Lanuvio, il Museo Civico ospita la mostra “Nativity” per il Giubileo

ROMA – Prosegue il successo della mostra d’arte “Nativity” con l’esposizione nel Museo Civico di Lanuvio a partire sabato 5 aprile fino a venerdì 25 aprile.

All’inaugurazione della mostra nella prima tappa prevista nei Castelli Romani, hanno partecipato il Sindaco di Lanuvio On. Andrea Volpi, il Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Albano Sua Eccellenza Monsignor Vincenzo Viva, il Direttore del Museo Civico di Lanuvio Luca Attenni. Sono stati presenti il curatore della mostra Davide Vincent Mambriani, il famoso critico e storico dell’arte Claudio Strinati, la Responsabile e Curatrice della Fototeca dei Musei Vaticani Paola Di Giammaria. L’evento artistico nel suo complesso ha unito le opere d’arte contemporanea dell’artista Giovanna Dejua con delle opere d’arte antica, tutte aventi lo stesso tema della natività di Cristo. Dopo l’inaugurazione avvenuta a Roma nei giorni dell’apertura in Vaticano del Giubileo 2025, la mostra itinerante sta attraversando sei città e quattro musei. A Roma i due quadri del Novecento intitolati “Natività” dell’artista Giovanna Dejua, facenti parte del Nuovo Progetto Astratto, sono stati affiancati alle opere del Quattrocento di Antoniazzo Romano e di un altro artista coevo. Nel Museo di Lanuvio, invece, sono esposte le opere di Giovanna Dejua e donati ai visitatori delle riproduzioni su carta dei quadri in mostra, che sono in acrilico e foglia d’oro 24 kt su tela.

Alla cerimonia sono stati consegnati i cataloghi della mostra stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato insieme ai folder e alle cartoline filateliche da collezione realizzati da Poste Italiane appositamente per la mostra Nativity.

L’Arcivescovo Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha dichiarato: «Tutto ciò si coniuga in perfetta sintonia con la bolla d’indizione del Giubileo ordinario dell’anno 2025: “Spes non confundit”. Ritengo importante ogni opportunità che sia funzionale a propagare la Fede, specialmente tra i milioni di pellegrini che verranno a Roma, la capitale della Cristianità in occasione dell’Anno Santo».

Andrea Volpi, Sindaco di Lanuvio e Deputato della Repubblica, ha affermato: «Il Comune di Lanuvio è attivo nel promuovere le celebrazioni del Giubileo 2025 nel proprio territorio e a contribuire nell’accogliere decine di milioni di pellegrini attesi a Roma e nella provincia di Roma. Tra le iniziative artistiche e culturali che meritano attenzione vi è la pregevole mostra d’arte sacra intitolata “Nativity” e l’artista Giovanna Dejua è nota e molto apprezzata dal nostro Comune che da tanti ne possiede una litoserigrafia sul tema della bandiera italiana».

Luca Attenni, Direttore del Museo Diffuso di Lanuvio e del Museo Civico di Alatri, ha sottolineato: «Il Museo è onorato di ospitare la mostra itinerante intitolata “Nativity”, organizzata durante il Giubileo 2025 dalla Fondazione Giovanna Dejua e patrocinata dal Dicastero per l’Evangelizzazione, dal Consiglio Regionale del Lazio e dal Comune di Lanuvio e da molti altri enti prestigiosi. È una novità per il Museo aprire l’accesso al Metaverso ed esporre le opere del Novecento realizzate dall’artista Giovanna Dejua insieme a quelle di altri famosi artisti del Quattrocento, del Seicento e del Settecento. Il catalogo della mostra è stato curato da Davide Vincent Mambriani, responsabile degli Affari Culturali del Dicastero per l’Evangelizzazione, ed è recensito dalle prestigiosissime firme di Claudio Strinati, Lorenzo Canova, Francesco Petrucci, Paola Di Giammaria, Francesco Francesconi. La contaminazione di stili artistici diversi – dal Rinascimento al Barocco fino al Nuovo Progetto Astratto – consente di osservare l’evoluzione stilistica e la mutevole percezione della realtà nel corso dei secoli. In particolare, la mostra “Natività” consente di inserire temporaneamente le opere d’arte nelle sale che normalmente ospitano reperti archeologici del territorio di Lanuvio che risalgono all’Età del Ferro fino ai frammenti architettonici e scultorei che decoravano il teatro romano e che sono provenienti dal santuario di Giunone Sospita del VI secolo a.C.. L’iniziativa culturale è di alto profilo scientifico ed è l’ennesima buona occasione per consolidare i rapporti tra l’Italia e la Sede Sede nell’Anno del Giubileo 2025».

Claudio Strinati, critico e storico dell’arte nonché autore RAI e Segretario Generale dell’Accademia di San Luca, ha analizzato le opere dell’artista italiana presenti nel Museo Civico di Lanuvio: «Il tema del sacro è trattato da Giovanna Dejua con una sensibilità e una convinzione che raramente è dato riscontrare nella produzione artistica contemporanea. Qui, nello spazio estetico, Sacro e Profano sono sempre e soltanto due facce di una stessa medaglia che è l’Arte, ma un’arte totalmente pervasa di spirito religioso, fondamento di tutto quello che l’autrice ha inteso esprimere e che tuttora esprime con grande e sincero afflato. Bastano le due opere esposte a farcelo intendere dove cogliamo subito l’essenziale, e cioè la predilezione assoluta in sé per l’astrazione geometrica, non priva di residui di figuratività sapientemente diffusi nello spazio estetico, talvolta in modo esplicito, talaltra in modo appena allusivo. Le due Natività, ad acrilico e foglia d’oro (tecnica peculiare e smagliante della nostra artista) sembrerebbero, ad un primo sguardo, nate dai presupposti su cui si formò l’astrattismo storico teorizzato e praticato da un genio come Kandinsky che non parlava, peraltro, mai di forma e contenuto ma di spirituale dell’arte. Certo, la Dejua è profondamente debitrice verso il Futurismo e l’Astrattismo, per cui lo spazio stesso del quadro è un tracciato che indica le linee del cammino tra la terra e il cielo, tra la dimensione fisica e quella metafisica».

Paola Di Giammaria, Responsabile e Curatore della Fototeca dei Musei Vaticani, ha così descritto le opere in mostra a Lanuvio: «Giovanna Dejua nella sua pittura ha portato avanti, invece, un’idea del contemporaneo libero dai conformismi e da ogni condizionamento, facendo emergere la sua differenza, la sua verità interiore e spirituale, attraverso le forme del Nuovo Progetto Astratto da lei ideato nei primi anni Ottanta. Due sintesi poetiche che condensano in forme chiare e nette la sacra rappresentazione della nascita di Cristo. L’oro – spiega la Dejua – è un’esaltazione alla vita e al creato. Vi è nell’uso ricorrente dell’oro, metallo duttile e prezioso, una volontà di partecipazione all’eternità».

Advisor dell’evento è la galleria d’arte “Strati d’Arte” di Roma. Tra i partner e sponsor dell’evento vi sono la Banca Popolare di Sondrio, Poste Italiane, Fondazione Rezza, Tota Pulchra, FinRe Finance.