Alcolismo, una dipendenza patologica preoccupante
ROMA – Quello delle dipendenze patologiche, vale a dire delle alterazioni del comportamento che, da semplici o comuni, diventano una ricerca smodata e morbosa del piacere attraverso mezzi, sostanze o comportamenti che sfociano nella condizione patologica, è un tema di sempre più incalzante attualità nel nostro Paese, così come in altri paesi del mondo.
Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per “dipendenza patologica” si intende «(…) una condizione psichica, e talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo vivente e una sostanza tossica, e caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni, che comprendono sempre un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione».
Tali dipendenze vengono quindi distinte in fisiche (quando l’abuso di una determinata sostanza aumenta la soglia di tolleranza nei confronti della stessa, con la conseguenza che ne occorrono dosi via via crescenti per ottenere lo stesso effetto) e psichiche (quando l’abuso di una determinata sostanza è legata alla assoluta impossibilità di farne a meno, a cui alle volte si accompagna uno stato di malessere corporeo): a quest’ultime, appartiene la dipendenza da alcol (alcolismo), che qui ci occupa, da droga e tabacco, ma anche da internet.
Prima di soffermarci sulla dipendenza da alcol, appare opportuno ricordare che ogni dipendenza patologica presenta delle caratteristiche e sintomi comuni, di diversa natura (cognitiva, comportamentale e fisiologica). Tra gli aspetti che connotano tutte le dipendenze patologiche sicuramente: la perdita della capacità di controllo sull’abitudine; i rischi connessi all’utilizzo della sostanza di cui si abusa, conseguenti all’alterazione dello stato psico-fisico che ne consegue; la compromissione delle interazioni sociali (vita relazionale, familiare, lavorativa, ricreativa).
Normalmente si distinguono le dipendenze patologiche da sostanze (tossicodipendenza, alcolismo, tabagismo), da altre come quelle comportamentali (ludopatia e shopping compulsivo), alimentari (bulimia, anoressia e altri disturbi dell’alimentazione) e tecnologiche (da internet o dai social media).
In ordine all’alcolismo, i temi della prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi correlati all’uso di alcol, così come quelli della riabilitazione e del reinserimento sociale di persone che ne sono affette, sono da anni di sicura rilevanza per le politiche sociosanitarie del nostro Paese, in quanto la dipendenza da alcol, oltre che costituire un problema di per sé, determina anche un onere significativo su molti aspetti della vita degli individui, che possono essere genericamente descritti come “danni sanitari” e “danni sociali”.
In tale ottica, di centrale importanza sono, oltre all’avanzamento della ricerca di settore, la definizione e sperimentazione dei seguenti modelli:
- di prevenzione primaria (consistente in attività di informazione e sensibilizzazione rivolta, in specie, alla popolazione giovanile), secondaria (consistente in attività di individuazione di comportamenti a rischio e di preliminare intervento, diretta a soggetti maggiormente esposti al rischio di disturbi correlati all’uso di alcol) e terziaria (consistente in attività di intervento sostanziale, a favore di soggetti con conclamati disturbi correlati all’uso di alcol);
- di analisi dei contesti sociali, culturali ed economici in cui proliferano i disturbi correlati all’uso di alcol;
- diagnostici (medici e psicologici);
- di intervento coordinato, tesi a favorire un percorso terapeutico e riabilitativo multidisciplinare integrato, di carattere medico, psicologico e sociale;
- di formazione e aggiornamento professionale periodico degli operatori del settore;
- di verifica e monitoraggio degli interventi effettuati, anche attraverso il rilevamento di dati statistici ed epidemiologici inerenti al fenomeno.
Gli indicati strumenti, si muovono infatti nella direzione di perseguire gli obiettivi generali definiti dalle politiche di sanità pubblica in materia, che vanno dalla prevenzione dei danni causati dall’alcol, alla riduzione dei rischi di problemi alcol correlati che possono verificarsi in una serie di contesti (casa, luogo di lavoro, etc.), dal contenimento dell’impatto dei danni alcol correlati consistenti in incidenti, violenze, abusi, incuria nei confronti di minori e crisi familiari, alla messa a disposizione di un trattamento accessibile ed efficace per le persone che consumano alcol in modo rischioso o pericoloso e per quelle con alcol dipendenza ossia che lo consumano in modo cronico ed eccedentario, per finire con l’apprestamento di un sistema di misure di protezione dalle “pressioni al consumo di alcol”, rivolte in particolare ai bambini, ai giovani e a coloro che scelgono di non consumare alcolici.
Le evidenze epidemiologiche di importanti studi di livello nazionale e internazionale continuano a confermare la correlazione tra l’elevato consumo di alcol nella popolazione e l’aumento del rischio di morbilità (frequenza percentuale di una data malattia in una popolazione) e mortalità per alcune cause a esso connesse.
Il rischio di danni sanitari totalmente o parzialmente attribuibili all’alcol (cirrosi epatica, altre patologie croniche del fegato, patologie neuropsichiatriche e depressione, patologie cardiovascolari, tumori vari, epilessia, malattie di esofago, stomaco e duodeno, cirrosi biliare, sindrome feto-alcolica, polineuropatia alcolica, ipertensione essenziale, pancreatite acuta e cronica, etc.), dunque, cresce generalmente con la quantità di alcol consumata, così come crescono le morti per incidenti stradali e altri incidenti, omicidi, suicidi, oltre che gli abusi e l’abbandono di minori.
Alcuni dati, ci forniscono la misura della gravità del danno, diretto o indiretto, causato dall’abuso di alcol in Italia:
- la stima annua delle morti alcol correlate supera le 22.000 unità, morti che sono dovute, principalmente, a cancro, cirrosi epatica e incidenti stradali;
- la mortalità per incidenti stradali stimata come correlata all’uso di alcol oscilla dal 30% al 50% del totale della mortalità per questa causa;
- la stima dei costi sociali e sanitari determinati dall’alcoldipendenza e dai disturbi da uso di alcol (DUA) ammonta a oltre 25 miliardi di euro l’anno.