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Anci e ANVCG insieme per Giornata Nazionale vittime civili di guerra

Anci e ANVCG insieme per Giornata Nazionale vittime civili di guerra

Municipi e palazzi istituzionali si illuminano di blu per la protezione dei civili nei contesti di guerra

di Erik Hoxha

ROMA – Si è tenuta presso la Sala di Presidenza di ANCI Nazionale, la conferenza stampa dedicata alle iniziative della Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo. La conferenza è stata l’occasione per illustrare le numerosissime adesioni alle celebrazioni di centinaia di Comuni piccoli e grandi e delle più al-te istituzioni dello Stato: Camera, Senato, Palazzo Chigi, Viminale, Farnesina e altri ministeri si accenderanno di blu insieme a tanti municipi e monumenti simbolo di tutto il Paese dalle 18.00 alle 21.00 del 1 febbraio.

Roberto Pella, vicepresidente vicario di Anci si è detto “contento di essere al fianco di ANVCG per celebrare la Giornata Nazionale che ci ricorda come la memoria delle vittime civili delle guerre va preservata e la cultura della pace va costruita ogni giorno. La sua celebrazione cade purtroppo in un momento drammatico per l’Europa che, a quasi un anno, ancora non trova tregua. Sono moltissimi i Comuni che si stanno adoperando per accogliere, sostenere e rafforzare, tramite gemellaggi e partenariati, le relazioni coi Comuni ucraini e sono fiducioso che questo sforzo di solidarietà, possa contribuire a promuovere l’inizio del processo di pace”.

Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, vicepresidente e delegato Sicurezza e Legalità, ha dichiarato: “Dopo la firma del Protocollo d’Intesa con l’ANVCG, i Comuni italiani hanno dimostrato di voler essere sempre più parte attiva nell’attuazione della legge e nella promozione dei suoi valori. Siamo felici di aver dato un apporto al raggiungimento della firma della Dichiarazione politica internazionale con l’adozione delle delibere dell’anno passato. La sfida dei prossimi mesi sarà chiedere al Governo, attraverso l’adozione di nuove delibere consiliari e l’adesione di un numero crescente di Comuni alla Giornata, di adoperarsi perché la Dichiarazione sia sottoscritta da sempre più Paesi nel mondo, fino a coinvolgerli tutti”.

Da parte sua Michele Corcio, vicepresidente nazionale vicario dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, ha richiamato l’importanza della memoria delle vittime civili delle guerre del passato per costruire un futuro di pace: “Le vittime civili di guerra italiane hanno avuto – nella disgrazia – la fortuna di poter contare su un apparato legislativo che ha dato loro la possibilità di avere un’assistenza sanitaria adeguata, un accesso al lavoro e un sostegno economico. Questo purtroppo non avviene in tutti i Paesi coinvolti in guerre e conflitti per una molteplicità di ragioni, non ultima la mancanza di risorse. Le vittime civili di guerra italiane, in questa Giornata, auspicano che in tutto il mondo sia garantita la protezione e la tutela dei civili non solo durante i conflitti ma anche dopo la loro conclusione”.

È poi intervenuto Roberto Serio, segretario generale ANVCG: "In un'epoca in cui siamo continuamente esposti ai bollettini di guerra dei numeri delle vittime è necessario fare una premessa: le fonti sono molteplici e la definizione di conflitto è variabile così come quella di vittima. L'Italia è uno tra i pochi Paesi con una definizione di vittima civile molto ampia ed è da questa inclusività che dovrebbe partire la ricognizione numerica. I dati non raccontano nulla purtroppo della devastante eredità della guerra sulle persone, ciò porta ad una logica conseguenza: le vittime civili di guerra in tutto il mondo sono molte di più di quelle che risultano. Mobilitarci per queste persone è urgente".

Durante la conferenza stampa è intervenuta Sara Gorelli dell’Osservatorio ANVCG, mentre hanno portato la loro testimonianza: i sindaci di Pesaro Matteo Ricci, di Udine Pietro Fontanini, di Misterbianco Marco Corsa-ro, di Castel Gandolfo Alberto De Angelis, il vicesindaco di Procida Giuditta Lubrano Lavadera e gli assessori del Comune di Genova Antonino Gambino e di Castelgandolfo Francesca Barbacci Ambrogi.

l ruolo dei Comuni e la Dichiarazione politica internazionale sull’uso delle armi esplosive nelle armi popolate

La risposta dei Comuni di tutta Italia è stata anche quest’anno sorprendente. Un segno tangibile del successo del protocollo d’intesa tra ANVCG ed ANCI siglato lo scorso anno proprio per dare concreta attuazione all’art. 2 della legge istitutiva della Giornata che attribuisce agli Enti locali un importante ruolo per sensibilizzare le comunità territoriali sui valori della Giornata.

Già l’anno scorso, infatti, un gran numero di Comuni aveva aderito alla campagna “Stop alle bombe sui civili” promuovendo, attraverso l’adozione di una delibera, la richiesta al Governo di sottoscrivere la Dichiarazione politica internazionale sull’uso delle armi esplosive nelle armi popolate, il cui percorso diplomatico era in corso da tempo. Obiettivo della Dichiarazione era quello di fare assumere agli Stati un impegno nell’affrontare l’impatto umanitario devastante, immediato e protratto nel tempo, derivante dall'uso di armi esplosive nelle zone popolate e rafforzare la protezione dei civili durante i conflitti.

La Dichiarazione è stata aperta alla firma da parte degli Stati in occasione di una Conferenza internazionale a Dublino il 18 novembre 2022, dove hanno aderito 81 Paesi oltre all’Italia. Uno degli aspetti innovativi della Dichiarazione sta nel costruire le misure di protezione e di assistenza alle vittime partendo dal riconoscimento dei molteplici danni (fisico, sociale, economico e ambientale).  Questa posizione si ritrova nella legislazione italiana delle vittime civili di guerra che, tra le più avanzate al mondo, per prima ha identificato le vittime an-che come sopravvissuti e comunità.

In sede di conferenza stampa è stata distribuita e diffusa una nuova delibera che apre la seconda fase del coinvolgimento dei Comuni, che chiederanno ora al Governo di adoperarsi affinché la Dichiarazione abbia concreta attuazione e sempre più Stati vi aderiscano.

L’adesione dei Comuni, delle istituzioni e il messaggio del Santo Padre

Il Santo Padre ha inviato un telegramma al presidente nazionale ANVCG Michele Vigne e ha indirizzato pre-ghiere di suffragio per quanti hanno perso la vita e invia ai loro familiari.

Da Nord a Sud oltre 200 Comuni grandi e piccoli hanno esposto lo striscione “Stop alle bombe sui civili” o acceso una luce blu sui propri Municipi. A titolo di esempio tra i Comuni con il maggior numero di abitanti hanno aderito: Roma che illuminerà il Campidoglio, Napoli il Maschio Angioino, Firenze le Porte della città, Venezia Cà Farsetti e Cà Loredan, Genova con la fontana di fronte Palazzo Ducale, Torino la Mole Antonelliana, Palermo Il Teatro Massimo, Bari la Fontana monumentale di Piazza Moro e Trieste la Fontana del Nettuno.

Ad aderire alle celebrazioni della Giornata Nazionale anche le più alte istituzioni dello Stato: Palazzo Chigi, la Camera, il Senato e molti altri Ministeri hanno partecipato in varia forma, illuminando questa sera i propri Pa-lazzi o inviando un messaggio di adesione e condivisione dei valori della Giornata.

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