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ANVCG alla manifestazione per la pace del 5 novembre

ANVCG alla manifestazione per la pace del 5 novembre

“La pace è il presupposto perché non ci siano più vittime civili di guerra”

ROMA - In questo momento storico caratterizzato da un rinnovata preoccupazione per l’escalation bellica connessa al conflitto russo-ucraino, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ritiene doveroso ribadire il suo decennale impegno per la pace, basata sulla comprensione reciproca, l’amicizia, la cooperazione e il dialogo tra i popoli.

L’Associazione, nata nel 1943 e quindi in piena Seconda Guerra Mondiale, riunisce gli invalidi civili di guerra, le loro famiglie e i congiunti dei civili caduti per causa di guerra, il cui numero è ancora oggi rilevante per la tenera età in cui molti rimasero colpiti e per i frequenti incidenti causati dagli ordigni bellici inesplosi dopo la fine del conflitto.

Da sempre l’Associazione, accanto agli istituzionali compiti di rappresentanza e tutela, ha avuto tra i suoi scopi anche quello della promozione della cultura della pace, essendo ben conscia – per la sua storia – che nel contesto delle guerre moderne solo una pace solida e duratura può garantire alle popolazioni civili una vita dignitosa e il rispetto dei loro diritti fondamentali.

Dal punto di vista dei civili, delle persone comuni, delle vittime innocenti, non esistono “bombardamenti mirati” o “armi intelligenti” e lo dimostrano le cecità, le invalidità, le mutilazioni e le perdite dei congiunti, che le vittime civili di guerra italiane hanno patito durante la Seconda guerra mondiale, a causa delle stragi nazifasciste e dei bombardamenti degli alleati.

Per questo motivo da anni l’Associazione sta promuovendo con sempre più forza e convinzione l’appello per la completa cessazione dei conflitti: condizione indispensabile per consentire a tutti gli individui di vivere la propria vita in pace, senza dolore, senza violenza, senza terrore.

La pace non è un’opzione politica, espressione di una presa di posizione di parte, ma uno dei presupposti indispensabili per il rispetto dei diritti umani e per uno sviluppo sostenibile, come indicato nello statuto dell’ONU, nel trattato istitutivo dell’Unione Europea e nella nostra Costituzione.

Coerentemente con questo impegno di sostenere le vittime civili di guerra di tutto il mondo, senza distinzioni ideologiche, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ha deciso di aderire alla manifestazione del prossimo 5 novembre contro la guerra, a Roma – organizzata dalla coalizione della società civile “Europe For Peace” – per chiedere l’immediato ‘cessate il fuoco‘ e per la promozione di un negoziato e di una conferenza internazionale per fermare il conflitto in Ucraina.

Chi ha perduto la propria integrità personale, nel corpo e nell’animo, non può infatti tollerare che altre persone nel mondo soffrano il medesimo drammatico e irrimediabile destino e questo si può ottenere solo con la fine degli scontri armati in tutte le parti del mondo.

Questo impegno solidale dell’Associazione non si limita alle vittime del conflitto tra Russia e Ucraina, ma si estende a tutte quelle popolazioni che stanno soffrendo per la violenza della guerra in altri territori ora colpevolmente dimenticati dai mass-media, come la Siria, l’Afghanistan, lo Yemen, la Nigeria e tanti altri.

Chi è stato vittima della guerra sa che la guerra è il problema e solo la pace è la soluzione.

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