ROMA – I cetacei di grandi dimensioni come balene, balenottere e megattere, mangiano il triplo rispetto a quanto ipotizzato finora, ma nonostante ciò la loro presenza arricchisce l’ecosistema marino invece che impoverirlo: lo si evince da misurazioni incrociate effettuate per la prima volta su oltre 300 esemplari con l’aiuto di droni, Gps e ultrasuoni da un team internazionale guidato dall’Università di Stanford.
LA RICERCA – Lo studio, pubblicato su Nature, dimostra che questi giganti degli oceani ricoprono un ruolo più importante del previsto nel riciclo dei nutrienti supportando la presenza di fitoplancton e krill, tanto che il loro ripopolamento potrebbe aiutare gli oceani ad assorbire l’anidride carbonica atmosferica mitigando gli effetti del cambiamento climatico. Secondo l’analisi dei ricercatori, i grandi cetacei consumano in media una quantità di prede compresa tra il 5 e il 30% della loro massa corporea: una balenottera del Pacifico settentrionale, per esempio, mangia in media 16 tonnellate di krill al giorno, mentre una balena franca nordatlantica ingerisce 5 tonnellate di zooplancton.
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