giovedì 3 giugno 2021 - 14:32

Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Google+

Biodiversità: i deputati UE chiedono obiettivi vincolanti per proteggere la fauna selvatica

È necessaria un'azione urgente per fermare il declino delle api e di altri impollinatori

di Redazione

BRUXELLES - La commissione ha adottato la sua posizione sulla "Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030: riportare la natura nelle nostre vite", con 62 voti favorevoli, 4 contrari e 12 astensioni, per migliorare la biodiversità in Europa.

LA NATURA - Poiché la natura sta declinando a livello globale a un ritmo senza precedenti con un milione su otto milioni stimati di specie minacciate di estinzione (IPBES), i deputati accolgono con favore l'ambizione della strategia dell'UE sulla biodiversità di garantire che entro il 2050 gli ecosistemi del mondo siano ripristinati, resilienti e adeguatamente protetto. Tuttavia, i deputati si rammaricano fortemente che l'UE non abbia raggiunto gli obiettivi di biodiversità del 2020 e affermano che la nuova strategia deve affrontare adeguatamente tutti e cinque i principali fattori di cambiamento della natura: cambiamenti nell'uso del suolo e del mare; sfruttamento diretto degli organismi; cambiamento climatico; inquinamento e specie aliene invasive. È necessario mobilitare 20 miliardi di euro all'anno per l'azione sulla biodiversità in Europa, insistono.

LA RICHIESTA - I deputati chiedono anche un "accordo di Parigi" per la biodiversità alla conferenza delle Nazioni Unite nell'ottobre 2021, che stabilirà il corso sulla biodiversità globale fino al 2030 e oltre. Sebbene l'UE disponga della più grande rete mondiale di aree protette, è ancora necessario un piano di ripristino della natura dell'UE, affermano i deputati, ribadendo l'invito a proteggere almeno il 30% della terra e del mare dell'UE entro il 2030 e almeno un terzo di queste aree , comprese tutte le restanti foreste primarie e vetuste dell'UE, dovrebbero essere rigorosamente protette e lasciate sostanzialmente indisturbate. Gli obiettivi nazionali dovrebbero tenere conto delle differenze nella dimensione geografica e nella quota di aree naturali.