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Capri, Cindy Lauper sull'isola con il marito per festeggiare il compleanno

Capri, Cindy Lauper sull'isola con il marito per festeggiare il compleanno

L'attrice e cantante ha scelto il Villa Marina Resort&Spa per alcuni giorni di relax

NAPOLI – Cindy Lauper ha scelto il Villa Marina Resort&Spa di Capri per alcuni giorni di relax.

Un'oasi di pace con giardini panoramici sul mare dove l’attrice e cantante si è recata con il marito, anche per festeggiare il compleanno al Ristorante Ziqù assaporando le specialità dello Chef Emanuele Cattaruzza.

C’è la storia di Capri in questo hotel affacciato su un mare che ha come orizzonte il Golfo di Napoli e il Vesuvio. E davvero a Villa Marina si respira l’atmosfera dell’epoca in cui quest’isola era “buen retiro” di artisti, scrittori, poeti, star del cinema, capi di Stato e del fascinoso jet-set internazionale che si dava appuntamento in piazzetta per un aperitivo, tra abiti di preziosi tessuti ma dalle fogge disimpegnate e anticonvenzionali.

Capri ha sempre avuto un non so che di magico, nell’antichità era riuscita a stregare i Greci che l’avevano denominata l’isola delle sirene, ma è nel primo Dopoguerra che cominciò a diventare quello che è ora, grazie all’arrivo di un élite di villeggianti che arricchì il posto di scambi culturali e di edifici di pregevole architettura.

E’ in questo periodo che nacque Carmì, venuta alla luce nel 1924 e proprio a Villa Marina, che del suo spirito, delle sue storie, della sua tradizione continua a essere abitata. Carmì si laureò in lingue per il desiderio di comunicare con il mondo e abituò i tre figli a vivere con la porta spalancata agli amici e con la curiosità per tutte quelle persone che, anche inaspettatamente, varcavano quell’uscio. Uno spaghetto alla “chiummenzana” rigorosamente con basilico e origano appena colti in giardino, un raviolo con la caciotta fresca, un’insalata di pomodori o un piatto di totani e patate, qui non mancavano mai.

Il tocco di eleganza e l’allure da salotti internazionali a questa ospitalità li fornì l’arrivo a Capri, durante la Seconda guerra mondiale, di un’ebrea tedesca in fuga dalle persecuzioni naziste: Margì, che poi sposò un caprese e si unì alla famiglia di Carmì.

Villa Marina all’epoca era un porto in cui si incrociavano le storie, i racconti nei quali si sentiva il profumo delle genziane dell’Arco Naturale o il sapore aspro delle more della Migliera. Insomma, una sorta di “internet ante-litteram”.

E oggi questo hotel ha conservato il meraviglioso impasto di atmosfere casalinghe e internazionali. Con i figli di Carmì che, amando stare in questo posto, hanno trovato il modo di viaggiare incontrando il mondo a casa propria. Una casa, come continuano a chiamare Villa Marina, che curano in ogni dettaglio, dalla singola pietra alla singola roccia, dalle camere dedicate a 22 personaggi che hanno vissuto Capri (Neruda, Gracie Fields, Prampolini, Depero, Malaparte e altri), ai giardini panoramici sul mare che lo sguardo di Carmì ha modellato negli anni, tra bouganville, gerani, rose, le belle di notte, le russelie, le palme, gli ulivi secolari e gli agapanti che sono il simbolo dell’amore, in un’esplosione di colori e profumi ora curata dal giardiniere Alfonso.

Un luogo di sana lentezza, Villa Marina, anche nella scelta del lessico. La Spa, ad esempio, ha un nome che è un invito: “Stai”, e cioè resta, riposati, lasciati coccolare da mani sapienti, lasciati inebriare dagli effluvi degli oli e delle lavette imbevute con le gocce dei nostri limoni freschi.

E poi la cucina del ristorante Ziqù, dove lo chef Emanuele Cataruzza ama sperimentare, le specialità della tradizione locale si fondono con le ricette segrete di famiglia e vengono rivisitate dalla creatività dello Chef  in chiave contemporanea, impreziosite con le erbe dell’orto di Villa Marina.

E il bar, che i fratelli decisero di chiamare Aria per quel vento fresco, libero e profumato che spira in questa “casa” e dove il bartender, con la sua personalizzazione, crea cocktails di qualità e di tendenza.

Infine, gli arredi e le strutture di fine design e di delicata creatività contemporanea, che rientrano nei più elevati standard alberghieri senza però scivolare nell’impersonalità e che ogni anno sono rinnovati grazie all’impronta degli architetti Massimo Esposito e Valentina Pisani.

Accoglienza, cordialità e “aria di casa”. E’ questo il mix vincente di Villa Marina, dove ogni arrivo è vissuto come l’arrivo di un amico, dove ogni festa o matrimonio è come se fosse quella di un familiare. Qui c’è sempre un sorriso che fiorisce davanti a chi si presenta, tra un abbraccio da parte dell’adorabile Federica, la dolce fermezza di zia Francesca e la mano sapiente del direttore Nicola Sansone. 

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