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Cingolani: «Stop burocrazia, ripartiamo da sole e vento»

Cingolani: «Stop burocrazia, ripartiamo da sole e vento»

In un’intervista a Repubblica, il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani

di Giacomo Zito

ROMA - In un’intervista a Repubblica, il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, ha detto: «Il nome Recovery Plan dà l’idea che stiamo mettendo una toppa a qualcosa che è andato storto. Preferisco Next Generation EU e vorrei che agli italiani arrivasse un altro tipo di messaggio: questo è un progetto più ambizioso della semplice ripresa post pandemia, vuole impostare il futuro del Paese per le generazioni a venire».

IL COMMENTO - «Circa 5 miliardi – afferma – saranno dedicati ad agricoltura ed economia circolare, 15 alla tutela dei territori e delle risorse idriche, 15 all’efficienza energetica degli edifici e quasi 24 alla transizione energetica e alla mobilità sostenibile. Gli ultimi due capitoli sono il fulcro del cambiamento che vogliamo innescare con queste misure». La Ue ha confermato di voler ridurre del 55% le sue emissioni di anidride carbonica entro il 2030. L’Italia può riuscirci «installando 65-70 gigawatt di energie rinnovabili entro i prossimi dieci anni. Nel 2030 il 70-72% dell’elettricità dovrà essere cioè prodotta prevalentemente da centrali eoliche o fotovoltaiche».

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