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Arte e Cultura

Con il Varese Estense Festival la cultura fa ripartire il lavoro per 400 persone

Con il Varese Estense Festival la cultura fa ripartire il lavoro per 400 persone

Promosso da Officine Teatrali Red Carpet e Giorni Dispari Teatro, con il sostegno di Fondazione Cariplo

di Alessia Salmoni

VARESE - Riparte la cultura a Varese, riparte anche il lavoro per quasi 400 persone. Tra artisti, tecnici e organizzatori, tante infatti sono le persone coinvolte nella quarta edizione del Varese Estense Festival. Promosso da Officine Teatrali Red Carpet e Giorni Dispari Teatro, con il sostegno di della Fondazione Cariplo, Fondazione Comunitaria del Varesotto, Comune di Varese e il supporto della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, il Festival sancisce la «rinascita» della cultura varesina, come dice il direttore artistico Serena Nardi: «Dopo un anno di stop forzato, questa è l’occasione per ripartire. E lo facciamo mettendo in campo un programma caratterizzato da grandi collaborazioni e che, soprattutto, permette di tornare a far lavorare quasi 400 persone».

IL COMMENTO - In programma dal 25 giugno al 12 luglio, il Varese Estense Festival 2021 ha un sapore del tutto particolare. «Vuole essere il Festival della speranza», prosegue il direttore artistico. «Per noi è il Festival che dà avvio a un nuovo corso perché dalla pandemia, che ha colpito tutti, ma è stata particolarmente pesante per tutti gli operatori dello spettacolo, abbiamo imparato che anche la cultura ha bisogno di una svolta, una nuova direzione che deve essere più forte e, soprattutto, condivisa». Il calendario degli appuntamenti vede grandi produzioni, alcune riproposizioni, ma in particolare un mix di arti che si intrecciano. «Per vocazione l’arte è espressione di sensibilità diverse, è l’insieme di più anime che dialogano tra loro», aggiunge Nardi. «Accanto all’opera, alla musica classica e alla prosa, che tradizionalmente fanno parte del Varese Estense Festival, è stata posta la musica cantautorale, la letteratura e, per la prima volta, il cinema. Il tutto coinvolgendo professionisti di calibro internazionale, artisti locali che hanno calcato scene nazionali e soprattutto i giovani, per dimostrare che la cultura può essere un ambito per potersi esprimere, ma anche per poter lavorare».

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