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Confcommercio, con il Covid "la prima grande crisi del terziario di mercato"

Confcommercio, con il Covid "la prima grande crisi del terziario di mercato"

Per la prima volta dopo 25 anni di crescita ininterrotta

di Bianca Franchi

ROMA - Cala di quasi il 10% la quota di valore aggiunto del settore terziario in Italia e lo fa per la prima volta dopo 25 anni di crescita ininterrotta. Persi circa 130 miliardi di spesa, di cui l'83%, pari a circa 107 miliardi, in soli quattro settori: abbigliamento e calzature, trasporti, ricreazione, spettacoli e cultura e alberghi e pubblici esercizi. Questo il quadro che emerge dal rapporto dell'Ufficio studi Confcommercio intitolato "La prima grande crisi del terziario di mercato". 

L'OCCUPAZIONE - Insieme ai consumi, cala drasticamente anche l'occupazione che, sempre secondo il rapporto, registra una perdita di 1,5 milioni di unità. "Per la prima volta nella storia economica del nostro Paese il terziario di mercato subisce una flessione drammaticamente pesante. Occorre, quindi, che il Piano nazionale di ripresa e resilienza dedichi maggiore attenzione e maggiori risorse a sostegno del terziario perché senza queste imprese non c'è ricostruzione, non c'è rilancio", commenta il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

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