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Cooperazione, verifica OIV: conclusa missione in Kenya

Cooperazione, verifica OIV: conclusa missione in Kenya

Il progetto è stato portato avanti dall’Organismo Indipendente di Valutazione del Ministero degli Esteri e dell’AICS

ROMA – Dopo le verifiche sul campo in Medioriente, Tunisia e Mozambico, per il controllo strategico dell’efficacia e della qualità degli interventi della Cooperazione italiana, si è conclusa anche la missione OIV in Kenya (2-10 gennaio). Il progetto, finalizzato come sempre all’ottimizzazione delle attività e dei servizi, al di là del ‘quantum’ dell’impegno finanziario statale, è stato portato avanti dall’Organismo Indipendente di Valutazione del Ministero degli Esteri e della Agenzia Italiana per la Cooperazione alla Sviluppo (AICS), guidato dal direttore Stefano Glinianski. 

La missione. Il primo appuntamento della delegazione, composta anche dal direttore generale dell’AICS, Luca Maestripieri, è stato, a Nairobi, con il Direttore della sede locale, Fabio Melloni ed il suo staff e, successivamente, con l’Ambasciatore Alberto Pieri e con il Vice-Capo Missione Lorenza Gambacorta, per un’iniziale scambio di informazioni e considerazioni sulla presenza e sul ruolo della Cooperazione italiana nel Paese. Un’attenzione particolare, da parte del direttore Glinianski, è stata rivolta agli aspetti connessi alla valutazione della performance. La sede di Nairobi ha presentato i risultati di un proprio lavoro di tracciamento dei beneficiari delle azioni svolte in gestione diretta nel corso dell’anno 2020 e 2021 con una positiva risposta in termini di “customer satisfaction” per la tempestività, la chiarezza e la qualità dei beni e dei servizi prestati. Illustrato, inoltre, il sistema di valutazione messo a punto dall’OIV e affinato nel corso delle precedenti visite alle sedi AICS, e che sarà applicato anche presso la sede di Nairobi, già impegnata, in coordinamento con la sede centrale e con il lavoro che in tale ambito è in corso di preparazione, nella messa a punto di un sistema di monitoraggio e valutazione e di un apposito software per la relativa implementazione. 

Conclusi gli incontri presso Ambasciata e sede AICS, il primo progetto visitato è stato l’Istituto professionale St. Kizito, coinvolto nell’ambito dell’iniziativa “Incubatore d’Impresa e Innovazione Energetica in Kenya”. A seguire, la delegazione si è poi incontrata con alcuni dirigenti ENI per un confronto sulla rispettiva azione e le possibilità di sinergie tra le parti. 

Nei giorni successivi, tra le varie attività svolte, si segnalano: la visita al centro “IGAD Climate Prediction & Applications Centre” (ICPAC) e, in particolare, alla “Situation Room” del “Disaster Operations Centre” (DOC), alla presenza dei funzionari italiani del United Nations Disaster; il sopralluogo sulla costa, dove si è appena concluso un intervento finanziato dall’Agenzia e affidato allo IAM di Bari “Sustainable horizons for the blue economy in the Kenyan coastal area - Share Blue”; la visita alle riserve naturali di Lewa, Kalama, Ngare Ndare, Reteti e Sera, facenti parte delle zone aride e semiaride (ASAL) del nord del Kenya.

E ancora: visita al centro di monitoraggio informatizzato della fauna selvatica (Joint operations Control Center- JOCC) per il contrasto alle attività illecite (bracconaggio, furto di bestiame ecc.) e per il monitoraggio della salute della fauna, il centro di accoglienza per piccoli elefanti orfani o abbandonati al Santuario di Reteti. Infine, sorvolo con un elicottero sul sito irriguo prossimo al fiume WeiWei, nell’ambito del progetto Sigor III; visita all’acceleratore d’impresa di E4Impact; incontro (in modalità ibrida) con il COIKE (gruppo di coordinamento delle OSC italiane in Kenya nato nel 2018 da impulso di questa Sede AICS e Ambasciata), e con i rappresentanti di oltre 30 OSC operanti nel Paese.

Le valutazioni OIV. “La missione in Kenya ha evidenziato, ancora una volta, l’importanza che la valutazione partecipativa della performance organizzativa assume in un più ampio contesto di generale analisi dell’azione amministrativa”, ha riferito Stefano Glinianski. “Un coinvolgimento degli interlocutori esterni, infatti – ha proseguito Glinianski - ove preliminarmente ragionato e poi correttamente effettuato, non può che generare, riducendone l’asimmetria, una produzione rilevante di informazioni funzionale, oltre che al miglioramento della qualità dell’attività e dei servizi pubblici, altresì, ad una reale trasparenza dell’agire amministrativo, soprattutto ove ad essere utilizzate sono ingenti risorse finanziarie pubbliche”.  

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