BRUXELLES - Martedì il Parlamento ha chiesto una direttiva europea per eliminare la cyberviolenza di genere e garantire la convergenza a livello nazionale e dell'UE. A seguito di un dibattito in plenaria lunedì, i deputati hanno adottato una relazione di iniziativa legislativa sulla lotta alla cyberviolenza di genere con 513 voti a favore, 122 contrari e 58 astensioni. Il testo ribadisce la mancanza da parte dell'UE di un quadro giuridico adeguato per combattere il fenomeno e per proteggere e sostenere le vittime. Una definizione comune di cyberviolenza di genere è necessaria nel diritto penale, affermano i deputati, così come le sanzioni minime e massime armonizzate.
L’ELENCO - Il Parlamento esorta la Commissione a criminalizzare la ciberviolenza di genere e chiede al Consiglio di ampliare l'elenco dei "reati dell'UE", vale a dire di riconoscere ufficialmente che la violenza di genere è un crimine particolarmente grave con una dimensione transfrontaliera. Un elenco non esaustivo di azioni che la legislazione dovrebbe affrontare include le molestie informatiche; stalking informatico; violazioni della privacy; registrazione e condivisione di immagini di aggressioni sessuali; controllo o sorveglianza a distanza (comprese le app spia); minacce e appelli alla violenza; incitamento all'odio sessista; induzione all'autolesionismo; accesso illecito a messaggi o account di social media; violazione dei divieti di comunicazione imposti dai tribunali; e tratta di esseri umani.
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