ROMA - Basta anche una sola notte di sonno con esposizione alla luce, anche se di livello moderato, per provocare una compromissione dei livelli di glocosio e cambiare la regolazione cardiovascolare. I rischi, quindi, possono variare da diverse malattie cardiache al diabete e alla sindrome metabolica. Questo quando afferma Phyllis Zee, ricercatrice del sonno della Scuola di Medicina Feinberg Feinberg della Northwestern University. Insieme a lei, un gruppo di studiosi hanno calcolato i rischi nel dormire con la luce accesa in un nuovo studio pubblicato su PNAS.
DORMIRE CON LA LUCE ACCESA - I risultati dello studio vengono quindi spiegati dalla prima autrice dello stesso, ovvero Daniela Grimaldi, professoressa di neurologia la stessa università. Il sistema nervoso, infatti, rimane attivo mentre si dorme e anche solo la presenza di una luce può cambiare la frequenza cardiaca, normalmente più bassa durante la notte. A determinare diversi effetti potrebbe quindi essere anche la tonalità delle luci. Colori bianchi e blu risultano infatti più stimolanti, il contrario invece per le luci rosse o arancioni.
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