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Emilia-Romagna, crescono gli ospedali privati accreditati con il SSN

Emilia-Romagna, crescono gli ospedali privati accreditati con il SSN

Pubblicato il quarto bilancio sociale dell'AIOP della regione: nel 2020 accolti 2.254 pazienti

di Alessia Salmoni

BOLOGNA - È stata presentata in diretta streaming, alla presenza dell’assessore alla Politiche della salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini e del membro del comitato tecnico scientifico del Ministero dalla Salute Kyriakoula Petropulacos, la 4° edizione del Bilancio Sociale AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) emilia-Romagna. Il rapporto curato da Nomisma a livello metodologico e scientifico, oltre ad analizzare le performance economiche, sociali ed ambientali dell’aggregato di strutture sanitarie associate ad AIOP Emilia-Romagna, si concentra, in questa edizione, sulle riflessioni circa il ripensamento dei servizi assistenziali nell’era “post Covid-19”.

IL RUOLO DELL’OSPEDALITÁ PRIVATA IN EMILIA-ROMAGNA - La regione Emilia-Romagna è da tempo impegnata in un percorso di transizione ospedale-territorio e nel consolidamento di percorsi assistenziali alternativi nell’intento di garantire risposte concrete ai nuovi bisogni di salute dei pazienti. Anche nel 2019 l’offerta ospedaliera delle strutture AIOP conferma il proprio fondamentale contributo, con il 25,9% dei posti letto totali della regione, il 18,8% dei pazienti dimessi e il 20,2% delle giornate di degenza complessive. In particolare, la rete ospedaliera privata fornisce un supporto rilevante in alcune particolari discipline sanitarie come ad esempio i percorsi di recupero e riabilitativi (gli ospedali privati accreditati assistono ben il 65,4% del totale dei pazienti che necessitano di percorsi di recupero), cardiochirurgia (60%), lungodegenza (44,8%), ortopedia e traumatologia (42,7%). I dati sulla mobilità attiva confermano anche per il 2019 la grande capacità attrattiva dell’ospedalità privata regionale: i dimessi provenienti da altre regioni incidono per il 38,2% sui dimessi totali e risultano essere in crescita del 6% rispetto all’anno precedente.

I NUMERI DELLE STRUTTURE AIOP EMILIA-ROMAGNA - Il panorama del privato accreditato che caratterizza la regione Emilia-Romagna è costituito da un’ampia e articolata rete di soggetti. Delle strutture associate ad AIOP Emilia-Romagna 43 sono case di cura che offrono servizi esclusivamente ospedalieri. Tra gli ospedali 36 forniscono esclusivamente prestazioni di tipo ospedaliero, mentre 7 erogano sia attività ospedaliera che residenziale psichiatrica. I posti letto dell’ospedalità privata ammontano complessivamente a 5.163, di cui 4.779 (93%) accreditati con il Sistema Sanitario Nazionale. Nel corso del 2019, come evidenzia il report, sono stati dimessi 135.564 pazienti.

TEMATICHE AMBIENTALI - Le strutture associate AIOP Emilia-Romagna continuano a dimostrare una spiccata sensibilità verso le tematiche di sostenibilità energetica e impatto ambientale. Nel 2019 la spesa ambientale totale delle strutture è stata di 17,8 milioni di Euro, in lieve aumento (+6,4%) rispetto al 2018.

IL VALORE DELLA PRODUZIONE - Il valore della produzione generato dalle strutture è risultato pari a 812 milioni di euro nel 2019, in rialzo del 7% rispetto al 2018. Nel corso del 2019 sono stati stanziati oltre 37 milioni di euro per investimenti, la maggior parte dei quali destinati a supportare miglioramenti e ampliamenti di aree interne ed esterne agli ospedali (46,9%), mentre la restante parte (36,1%) dei fondi investiti sono stati indirizzati ad acquistare macchinari e apparecchiature. Il Valore Aggiunto Globale Lordo (inteso come capacità dell’organizzazione di distribuire la ricchezza prodotta a favore degli stakeholder) si è attestato 531 milioni di euro. Considerando l’ammontare di acquisti da fornitori si riscontrata una costante crescita negli ultimi anni. In particolare nel 2019 il totale complessivo di acquisti da fornitori ha sfiorato i 300 milioni di euro, con una crescita del 7,5% rispetto al 2018. La maggior parte degli acquisti continua a ricadere prevalentemente su fornitori localizzati in Emilia-Romagna (63,7% degli acquisti, per un totale pari a 191 milioni di euro).

COVID-19: VINCENTE SISTEMA MISTO PUBBLICO-PRIVATO - Sin dall’inizio della pandemia le strutture ospedaliere private hanno fornito un contributo fondamentale nella gestione dell’emergenza sanitaria affiancando la componente pubblica nella gestione dei pazienti. Alla data del 24 novembre 2020, i posti letto messi a disposizione dalle strutture AIOP, ammontano a 1.557 unità, occupando a livello complessivo il 44% del totale posti letto delle strutture AIOP normalmente assegnati dalla Regione. A livello territoriale la distribuzione non è stata del tutto omogenea: se a Reggio Emilia e Ferrara le necessità emergenziali hanno portato a una richiesta pari al 15% dei posti letto accreditati totali, la quota sale al 66% a Bologna (583 posti letto aggiuntivi sui quali il Sistema pubblico ha potuto fare affidamento). Considerando i posti letto messi a disposizione, il 36% è stato destinato a pazienti Covid in fase acuta o post acuta, il restante 64% a pazienti ordinari. Considerando i ricoveri e dimissioni – i dati disponibili consolidati sono da considerarsi al 30 settembre 2020 – a fronte di quasi 16mila dimessi le strutture private accreditate AIOP anno contribuito alla gestione dell’emergenza accogliendo 2.254 pazienti, pari al 12,4% del totale dei pazienti ospedalizzati con diagnosi Covid.

VERSO UNA NUOVA NORMALITÁ SANITARIA - Progettare il cambiamento sarà la vera sfida futura. Per un ripensamento del sistema Nomisma indica 5 punti fondamentali. In primis il potenziamento della medicina territoriale, attraverso il rafforzamento delle strutture intermedie. In secondo luogo occorre ripensare nuove soluzioni per le fasce più deboli della popolazione, come ad esempio gli anziani. Sono necessari strumenti di welfare complessi che renando davvero concreta l’integrazione tra sanità e assistenza, anche attraverso sistemi territoriali dove le due componenti si integrano e concorrono tra loro per elevare la qualità di vita della popolazione anziana. E ancora, incentivare la medicina digitale superando il modello tradizionale di sanità. Già da diversi anni la tecnologia mette a disposizione strumenti innovativi per la medicina, ma è necessario prevedere investimenti crescenti a sostegno della “rivoluzione digitale”. Altro punto fondamentale è quello della difesa dell’equità sociale anche tramite la riduzione delle liste d’attesa.

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