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Equitazione, il cavallo “Esso” e il suo viaggio per la salute mentale

Equitazione, il cavallo “Esso” e il suo viaggio per la salute mentale

di Simona Mambro

ROMA – E’ partito dal Real Sito di Carditello, domenica 2 ottobre scorso ed è arrivato a Roma presso il Roma Polo Club per una tappa, l’impresa del cavallo Esso e del suo Cavaliere Sam Adul, per promuovere in Italia la tutela della salute mentale e la prevenzione dei disturbi psichiatrici.

Il binomio, raggiungerà la statua di Marco Cavallo a Trieste, simbolo di quella Legge del 13 maggio 1978 (Legge Basaglia) che aboliva i manicomi in Italia, per trasmettere diversi messaggi: inclusione, accoglienza e cultura.

Marco Cavallo è, infatti, il simbolo realizzato dai ricoverati del vecchio manicomio di Trieste per denunciare la voglia di libertà e reinserimento sociale dei soggetti più fragili. Franco Basaglia sostiene che i “muri del manicomio debbano essere abbattuti per restituire agli uomini e alle donne, che vi stanno rinchiusi, diritti e status di cittadini”.

Questa enorme statua “azzurra” che ha il colore del cielo e della libertà, è l’immagine della potenza che frantuma quel muro che separa il sogno dalla realtà.

Una vera e propria impresa sia per il cavallo Esso e il suo cavaliere Sam Adul, arrivato appositamente dall’Australia: 2 mesi di viaggio in solitaria; 1180 Km da San Tammaro (Caserta) a Marco Cavallo a Trieste; 50 tappe in Italia, ospiti ogni sera dalle varie comunità terapeutiche riabilitative e socio educative, chiamando a testimoniare direttamente le persone che soffrono di queste fragilità.

L’obiettivo del progetto è riscoprire l’attualità del pensiero basagliano e attuarlo in tutti i territori, strutturando appieno quel complesso di attività di supporto sociali, complementari al trattamento farmacologico e psichiatrico.

Il progetto fortemente voluto dalla madrina dell’Iniziativa la Principessa Philippa Torlonia è realizzato dall’associazione no profit Ecos, in collaborazione con Fondazione Real Sito di Carditello - Rai per la Sostenibilità e con il fondamentale contributo della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele -

“Reputo assolutamente importante sostenere - commenta il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale - un’iniziativa tanto inedita quanto efficace, grazie alla quale un cavaliere incontrerà gli abitanti di piccoli paesi e città più grandi, lungo un tragitto di circa 1.200 chilometri, portando la sua testimonianza sull’importanza vitale della salute mentale per l’essere umano e raccontando quanto siano numerose le persone che soffrono a causa di questo tipo di fragilità. La condivisione delle esperienze e la vicinanza della propria comunità di appartenenza possono essere un prezioso e valido supporto alle terapie tradizionali, soprattutto in questo momento storico così difficile che ha messo a dura prova l’equilibrio psicologico di larga parte della nostra società, a partire dagli adolescenti e dalle categorie più vulnerabili”.

Presente, per conto della Fise – portando il saluto del Presidente Marco Di Paola – la consigliera Maria Grazia Cecchini: “la Federazione Italiana Sport Equestri affianca l’iniziativa poiché rappresenta il principale obiettivo di inclusione sociale. Far conoscere e diffondere le capacità terapeutiche, oltre che sportive, dei cavalli è di grande importanza poiché, il loro intervento, rappresenta un ulteriore sostegno psicologico nella cura dei disagi psichiatrici”.

Il silenzio e la solitudine a cui spesso sono ridotte le persone con disagi mentali sono mutuati nel lungo viaggio – silenzioso ma ricco di elementi comunicativi – che il Cavallo Esso e il suo cavaliere hanno intrapreso sulle strade italiane, fino alla meta, per raggiungere all’appuntamento con l’azzurro Marco Cavallo a Trieste.

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