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Festival Nazionale dell’Economia Civile, ripartire dai giovani e dalle alleanze locali

Festival Nazionale dell’Economia Civile, ripartire dai giovani e dalle alleanze locali

di Simona Mambro

FIRENZE – Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è ripartito dai giovani e dagli Ambasciatori dell’Economia Civile che sono stati i veri protagonisti della quarta edizione. Volti ed esperienze che sono state incontrate in questi mesi nei territori e con le quali sono state create delle alleanze locali per connettere organizzazioni, amministrazioni, imprese, scuole e università che volevano co-progettare soluzioni sostenibili.

La Carta di Firenze per l’Economia Civile, con i suoi otto verbi, è stato il documento che ha guidato il dibattito e gli interventi di più di 100 relatori/trici, con un rapporto intergenerazionale e di genere  in perfetto equilibrio.  L’edizione 2022 ha previsto anche due nuove aggiunte. Da una parte la creazione di una versione della Carta adatta agli eventi e agli artisti del settore dell’arte e dello spettacolo per ripensare secondo logiche di sostenibilità socio-ambientali gli eventi musicali e per far diventare i musicisti coinvolti nel Festival dei veri e propri “Civil Heroes”.

Dall’altra, l’utilizzo di 3 nuovi concetti, che abbiamo chiamato diventità, per rafforzare l’impegno di tutta l’organizzazione del Festival su tre temi prioritari per concepire il programma di ogni edizione: ribaltare il rapporto tra teoria e pratica, diventare un luogo di connessione delle esperienze e non solo di rappresentazione e aumentare i momenti di premialità verso coloro che provano a cambiare l’economia.

È stata lanciata la prima edizione del Premio David Sassoli per supportare e finanziare progetti di ricerca capaci di portare avanti i valori dell’Economia Civile in Europa e nel resto del mondo.

È stata anche avviata la prima valutazione d’impatto del Festival per analizzare i benefici sociali e ambientali che sono stati generati in questa edizione connessi con i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 e con i 12 domini del BES. Dalla scelta di fornitori sostenibili, al rispetto e all’equa remunerazione di tutti i lavoratori/trici coinvolti fino ad arrivare ai materiali ecocompatibili utilizzati per la manifestazione, con un riconoscimento importante del MITE come evento plastc free, fino al coinvolgimento delle comunità locali per condividere i percorsi di formazione e promozione sull’economia civile prima del Festival. Infatti, sono state coinvolte:

  • 50 scuole in percorsi formativi con studenti per realizzare progetti di rigenerazione urbana
  • 11 hackathon e 3 laboratori con 12 università per la creazione di startup a vocazione sociale
  • 22 percorsi di sensibilizzazione e cittadinanza attiva con gli Ambasciatori dell'Economia Civile per promuovere il benessere di lavoratori e lavoratrici nelle organizzazioni (come il BESt Work Life)
  • 8 iniziative di cittadinanza attiva con movimenti giovanili sul voto col portafoglio per le PMI
  • 9 eventi pre-festival per creare Patti di Rete e Comunità tra Terzo Settore e PA

Ma il Festival continua ad essere anche un luogo di proposte che saranno portate avanti anche in questi giorni per rendere l’economia civile e la sostenibilità integrale elementi centrali di qualsiasi politica nazionale e locale che verrà realizzata:

  1. Fisco generativo – Razionalizzazione delle «spese fiscali», salvaguardando quelle ad alto impatto, sociale e ambientale, valorizzando le imprese che svolgono una «funzione sociale» e favorendo il reinvestimento degli utili e l’investimento dei contribuenti nel patrimonio delle imprese di comunità
  2. Scuole BES – Realizzare con il supporto di giovani e studenti una piattaforma peer to peer e open source che possa trasmettere contenuti aggiornati sugli ultimi sviluppi legati alla sostenibilità e all’Economia Civile.
  3. Turismo Impact - Creazione di un Community land Trust, di natura pubblicistica, per il recupero degli edifici di interesse storico ed architettonico in stato di abbandono dei piccoli comuni italiani, per renderli accessibili al pubblico e per gestirli come luoghi condivisi per lo smart working.
  4. Equità di genere e intergenerazionale –  Dirigere le risorse limitate del PNRR, verso le imprese che investono nel cambiamento e nella parità di genere che richiede formazione specialistica, supporto e accompagnamento collegando la certificazione UnIPdR 125:2022 agli indicatori ESG, che in questo modo riguarderà tutti gli stakeholder dell’impresa.

 

Luca Raffaele (Direttore Generale NeXt - Nuova Economia per Tutti) ha dichiarato: «Connettere idee, volti e mondi diversi è stato sempre il compito principale del Festival. L'economia civile, soprattutto in questo momento, ci ricorda che se sappiamo coordinarci e fare Rete, allora possiamo cambiare le cose senza aspettare che qualcuno le risolva al posto nostro».

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