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Festival Nazionale dell’Economia Civile,  via alla 4ª edizione dall’Università di Firenze

Festival Nazionale dell’Economia Civile, via alla 4ª edizione dall’Università di Firenze

Temi che pongono al centro l’uomo, il suo valore come individuo, il bene comune.

di Simona Mabro

FIRENZE - Si è aperta oggi a Firenze la 4ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, che terminerà domenica 18 settembre. La sessione di apertura si è tenuta nell’Aula Magna dell’Università di Firenze e i lavori continuano poi nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio coinvolgendo giovani, cittadini, imprenditori, amministratori pubblici, associazioni ed organizzazioni sensibili alla necessità di un nuovo paradigma di sviluppo. In buona compagnia. Per cercare, ricostruire, fare pace” è il tema dell'edizione 2022.

IL FESTIVAL - Nato da un’idea di Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) che lo promuove insieme a Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti) e SEC (Scuola di Economia Civile) e con il contributo di Fondosviluppo, il Festival Nazionale dell’Economia Civile si è ormai accreditato come un evento di particolare interesse su temi che pongono al centro l’uomo, il suo valore come individuo, il bene comune.

L'OBIETTIVO - L’obiettivo del Festival è di valorizzare le relazioni che nascono e si costruiscono solo all’interno di comunità di senso e - per farlo – è necessario evidenziare maggiormente le esperienze concrete e i “volti” di chi già vive e sperimenta, sui territori ed in tanti ambiti produttivi, l’Economia Civile nel quotidiano. Bisogna pensare al futuro costruendo il presente, rimettendo al centro del dibattito pubblico la persona e l'ambiente. L’imperativo del post Covid è quello di privilegiare e incentivare la capacità di creare valore economico in modo socialmente e ambientalmente sostenibile. Al Festival si discute, infatti, di rispetto dell’ambiente, fatto non solo di regole contro lo spreco o l’inquinamento, ma di un nuovo modo di organizzare lavoro, relazioni, comunicazione. Nel segno della comunità vanno ripensati i modelli di partecipazione e collaborazione nei luoghi di lavoro. Altri temi all’ordine del giorno sono quelli della giustizia sociale e del peace building, del futuro dell’Europa tra guerra e pandemia, e le lezioni di quest’ultima per un cambiamento nella filosofia e nella struttura organizzativa della sanità italiana.

BECCHETTI - Leonardo Becchetti (Direttore del FNEC e Cofondatore di NeXt Nuova Economia per Tutti), in apertura dei lavori, ha trattato uno dei temi di maggiore attualità: il caro bollette. «Il Festival, già negli anni scorsi, aveva parlato di soluzioni strutturali al problema energetico, premiando con “le migliori pratiche” le famiglie che sono diventate comunità energetiche e le aziende che sono diventate auto-produttrici di energia, liberandosi dal gas. Queste soluzioni, se fossero state adottate da più persone, avrebbero evitato l’inflazione. Quest’ultima, infatti, è causata dall’energia». Becchetti ha poi commentato l’importanza della partnership tra il Festival e le Ferrovie dello Stato, rivolta allo sviluppo del territorio: «La mobilità sostenibile è un pilastro fondamentale della transizione ecologica e il treno è il mezzo del futuro, sul quale dovranno transitare maggiormente le merci. È un mezzo che ci aiuta a comunicare e a fare rete».

DELL'ERBA - Augusto Dell'Erba (Presidente di Federcasse-BCC) ha sottolineato come «anche quest’anno il Festival ha rilanciato concetti legati alla buona compagnia, allo stare insieme, alla formazione; noi replichiamo un modello di società economica che ha l’intento di attuare i veri principi della mutualità. Lo stare insieme e scambiarsi esperienze è, infatti, la base della nostra attività economica». Dell’Erba ha poi concluso: «Non possiamo restare attaccati a teorie economiche che non hanno dato risultati che avrebbero dovuto dare. Noi pensiamo che l’economia debba generare felicità pubblica, coinvolgendo attivamente le forze migliori dei territori e delle comunità»

GARDINI - Maurizio Gardini (Presidente Confcooperative) ha detto: «Siamo a Firenze perché vogliamo promuovere e realizzare un nuovo Umanesimo. Lo sviluppo senza regole non è sostenibile. Accentua le diseguaglianze e amplia le povertà. Le cooperative portano al Festival la capacità di rispondere, da una parte ai bisogni delle comunità e dall’altra a quella di dare lavoro. Per le sue caratteristiche la cooperazione rappresenta una delle frontiere più avanzate dell’impresa sociale e dell’economia civile».

GRANATA - Per Elena Granata (Vicepresidente SEC), valorizzare l’individuo significa «dare attenzione alla persona, soprattutto nei momenti di fragilità: infanzia, adolescenza e anzianità. Dobbiamo aumentare l’attenzione verso i bisogni e i sentimenti degli individui, perché ognuno di loro non si deve sentire isolato. È importante prendersi cura delle reti sociali per crescere tutti insieme».

L'APERTURA - Il panel di apertura si è svolto con una tavola rotonda tra Luigino Bruni, Elena Granata, Valentina Rotondi e Paolo Santori. In mattinata è intervenuto al primo giorno di Festival anche il Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, nel panel “Come accrescere il Ben Vivere nei territori? Modelli di co-programmazione e co-progettazione per aumentare il benessere”.

 

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