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Arte e Cultura

La mostra "Minacce di morte al cane unicorno" di Rosario Vicidomini

La mostra "Minacce di morte al cane unicorno" di Rosario Vicidomini

Un intenso incontro introspettivo con una figuratività contaminata di attrattività seduttive e malinconici affanni

di Alessia Salmoni

 

ROMA - Curva Pura è lieta di presentare la mostra Minacce di morte al cane unicorno di Rosario Vicidomini, a cura di Nicoletta Provenzano:un intenso incontro introspettivo con una figuratività contaminata di attrattività seduttive e malinconici affanni, patimenti e inquiete malìe. 

LA CRONACA - Da un fatto di cronaca al simbolo taumaturgico dell‘unicorno, da un potere impressivo di un’intimidazione ad un approccio dissimulato e ridente, da qui si origina il titolo per la mostra di Rosario Vicidomini negli spazi di Curva Pura: una frase che ritma e articola in una espressione vocale la complementarietà dicotomica che unisce, nelle opere dell’artista, levità estatiche a mordaci turbamenti. Il titolo si muove e disputa con un absurdus - composto dalla particella latina ab e surdus risalente al sanscrito suar suonare - allontanandosi ed insieme dando voce ad una dissonanza interna che racchiude le commiste polarità di ogni correlazione sensoriale e vitale, in ordine ad un paradosso enigmatico e insieme irrinunciabile che rivolge e ricolloca iconologie bestiarie medievali in forza di una elocutoria trascinante e tenace. 

LE OPERE - Le opere, olii su tela realizzati dall’artista durante il periodo pandemico, sono materia pittorica penetrante che si annuncia come un veleno e al contempo una cura, come confine di territorialità soggettive, identità inafferrabili intrise di conflittualità e passioni, transitorietà e sofferenze, estasi e dolore, disgiunzioni e unità multiple del sé. Dalle precedenti essenze minerali fissate nella sostanzialità assoluta del fondo, la poetica dell’artista si sovverte e riforma decostruendo unitarietà e pienezza nella gestualità libera che aggredisce la tela, componendo visi e corporeità di incontenibile delicatezza e sferzante tensione, originati e rapiti da un fondo che si pone oltre il limite e la finitezza di un confine, divenendo specchio in comunione con gli aspetti più vitali e complessi dell’esistenza umana.

 

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