MILANO - Tutto è connesso e riutilizzabile, anche quello che apparentemente non serve più. Con l’amore e una buona dose di creatività può nascere ogni volta qualcosa di bello, unico, originale, ma soprattutto con lo scopo e la finalità di contribuire al benessere del pianeta. Creare jeans senza produrre denim, con un risparmio di risorse e a basso impatto ambientale, utilizzando capi in jeans già esistenti, scarti post consumer e vecchi jeans inutilizzati.
LE RIPERCUSSIONI - Facile dunque immaginare le ripercussioni positive che un simile metodo può avere sulla moda, la seconda industria più inquinante al mondo. Il progetto di Matilde Di Pumpo, founder e direttrice creativa di LOÏS si basa sul recupero delle materie prime, l'artigianalità e il rispetto dei parametri di responsabilità sociale e ambientale, proponendo modalità di produzione, distribuzione e consumo alternativi ai sistemi cosiddetti “tradizionali”. Favorisce il riuso creativo, o upcycling: processo di trasformazione di materiali di scarto o di oggetti in disuso, in nuovi materiali o prodotti di migliore qualità con un alto valore ambientale.
UNO STRUMENTO - L’Upcycling diventa così non sono uno strumento di moda, ma soprattutto una strategia economica e innovativa per tessere, grazie alla creatività di fashion designer come Matilde Di Pumpo, nuove ibridazioni e creare così pezzi unici e irripetibili. Se a tutto questo aggiungiamo anche la possibilità di costumizzare il capo, il risultato è una scelta stilistica che lega insieme estetica, etica e unicità. La rivisitazione è per sua natura esclusiva e personale, figlia di una sinergia tra contemporaneità e passato.
IL LUOGO - Così nella sartoria LOÏS un semplice jeans può diventare nuovo e diverso, ricreato ad arte, utilizzando design, sperimentazione, applicazioni di materiali, lavaggi e trattamenti. In maniera totalmente sartoriale il jeans viene distrutto e ricreato a seconda del tipo di cotone, di modello e di vestibilità. Succede per esempio che due jeans diano vita ad una giacca Kimono, la KIM JACKET, dove le contaminazioni vintage si mischiano allo stile minimale del Giappone. La Kim Jacket può essere creata dandole la personalizzazione che più si adatta ai propri gusti. E’ dipinta a mano, decorata con ricami, paillettes, cristalli e applicazioni. Poi tutto il resto è affidato alle attitudini estetiche e stilistiche di ciascuno di noi. Matilde è pronta nella sua Lab Pugliese ed accogliere le cifre stilistiche delle sue clienti per trasformarle in realtà.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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