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Lotta alla SLA: raccolti 23mila euro dalle "Rondelle per la ricerca"

Lotta alla SLA: raccolti 23mila euro dalle "Rondelle per la ricerca"

I fondi raccolti resteranno sul territorio per assistere le famiglie friulane e finanziare il progetto del Centro Internazionale di Trieste

di Bianca Franchi

UDINE - Enorme successo delle ‘Rondelle per la ricerca’, l’iniziativa benefica nata dall’intuizione di Ivano Gallici, tecnico che era stato incaricato di prelevare il cedro secolare, posto fino a inizio novembre sul colle morenico di Udine, di fronte all’ingresso del Castello della città. Ed è proprio durante l’operazione di abbattimento, ricordando l’amore degli udinesi per il maestoso cedro che ha vigilato su di loro per tutto il ‘900, fino a quando un fungo lo ha compromesso, che a Ivano è venuta l’idea di non smaltire il tronco, ma di trasformarlo in tanti piccoli souvenir a sostegno della ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Le duemila rondelle hanno permesso la straordinaria raccolta di 23.493,46 euro, interamente devoluta alla sezione territoriale del Friuli Venezia Giulia di AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.

LA MISSIONE - “Recentemente la SLA ha portato via un mio carissimo amico – dichiara Ivano Gallici, ideatore e promotore dell’iniziativa – ma la malattia può intaccare il corpo, non gli affetti. Credo che il grande cedro del Castello di Udine possa aiutarmi in questa missione e, seppur secco, possa in qualche modo “rivivere” e dare una speranza a tutti coloro che soffrono per questa malattia“.

I FONDI - Parte dei fondi sarà destinata ai servizi che l’associazione offre gratuitamente alla comunità del territorio, in particolare al supporto psicologico, mentre la restante parte, unita al contributo di Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus, servirà ad “adottare” parzialmente ‘EPICON’, progetto di ricerca sulla SLA tra i vincitori del Bando 2020 di AriSLA, la Fondazione Italiana di Ricerca sulla SLA, che ad oggi ha stanziato 895.310 euro per 8 progetti di ricerca che coinvolgono scienziati friulani.

LO STUDIO 'EPICON' - Lo studio ‘EPICON’, coordinato da Marco Baralle del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) di Trieste, ha un valore di 55.500 euro e una durata di 12 mesi. Il progetto ha lo scopo di comprendere come la regolazione epigenetica (che porta a modificazioni dell’espressione genica senza alterare la sequenza del DNA) influenzi i livelli di TDP-43 (proteina riscontrata in aggregati patologici nella maggior parte dei pazienti che soffrono di SLA) e verificare altresì se, anche nell’uomo, TDP-43 sia regolata in maniera tessuto-specifica ed età-dipendente, come già rilevato dal gruppo di ricerca in modelli animali.

GLI EFFETTI - Infine, il progetto valuterà gli effetti sulla espressione e aggregazione della proteina, a seguito di trattamenti diretti a modulare le modificazioni epigenetiche, sia in modelli cellulari che animali. Il ricercatore, nell’esprimere la sua gratitudine, ha lanciato un invito speciale: “Quando sarà possibile, saremo felici di ospitare presso il nostro Centro i rappresentanti di AISLA e i promotori dell’iniziativa benefica”.

IL COMMENTO - “Il Friuli Venezia Giulia è una terra generosa e sensibile, capace di gesti di profonda solidarietà, ma anche di grande laboriosità e innovazione. Ed è proprio nel rispetto di questi valori che è stata scelta la destinazione dei fondi”, aggiunge Nadia Narduzzi, presidente di AISLA FVG.

LA STORIA DELLA SEZIONE - La sezione AISLA Friuli Venezia Giulia nasce nel 2006, conta ad oggi 83 soci e, grazie ai 30 volontari, rappresenta il punto di riferimento di un centinaio di persone con SLA stimate sul territorio friulano. Nello specifico, sono oltre 70 le famiglie alle quali vengono elargiti servizi e prestazioni gratuite quali: il contributo una tantum annuale di supporto; l’organizzazione di incontri periodici di auto mutuo aiuto di gruppo condotti da psicologi e psicoterapeuti; l’assistenza psicologica individuale o famigliare a domicilio con psicologi e psicoterapeuti; la disponibilità dell’utilizzo del mezzo di trasporto regionale attrezzato; la fisioterapia ad integrazione della terapia del servizio sanitario nazionale; e infine le prestazioni di idrokinesiterapia.

IL RINGRAZIAMENTO - “Siamo molto grati al territorio friulano, e a tutte le persone che aderendo all’iniziativa benefica hanno scelto di condividere con noi la speranza nella ricerca, quale strumento concreto per raggiungere nuovi risultati e migliorare la vita delle persone”, ha detto Mario Melazzini, presidente di Fondazione AriSLA.

LA CONSEGNA - Nei giorni scorsi è avvenuta la simbolica consegna dell’assegno ad AISLA Friuli Venezia Giulia. Un momento emozionante a cui erano presenti: Ivano Gallici e il fratello Fabio, che ha collaborato attivamente all’iniziativa, Nadia Narduzzi e Andrea Macorigh, rappresentanti di AISLA Friuli Venezia Giulia, Federico Vanotti e Giuseppe Ancona, rispettivamente direttore e funzionario della Civibank filiale di Latisana. Diversi i progetti di ricerca di base e traslazionale sulla SLA, che AriSLA ha finanziato in oltre dieci anni di attività, con l’obiettivo di supportare le idee più innovative dei ricercatori friulani.

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