MILANO - Di piattaforme online dove ordinare a domicilio una cena già ne esistono a bizzeffe. Una da cui poter ordinare un libro, una pianta o un prodotto locale, acquistando i prodotti di botteghe di quartiere, librerie indipendenti, ristoranti, piccoli artigiani e contribuendo a garantire ai rider un contratto equo, una formazione adeguata e tutto l'equipaggiamento che serve per svolgere il servizio è sicuramente più rara. Motivo per cui a Milano un gruppo di giovani si è voluto impeganre in un progetto per il "social delivery", o Se.Do., per cui è partito un crowdfunding con obiettivo 25mila euro su produzioni dal basso.
LA STORIA - L'idea di Se.Do. nasce da un gruppo di amici e professionisti di Rob de Matt, bistrot e associazione di promozione sociale in collaborazione con Meraki - desideri culturali, associazione che si occupa di partecipazione culturale. La piattaforma - spiegano i promotori - calcolerà il "costo equo effettivo" della consegna, cioè quanto effettivamente costerebbe la consegna dei prodotti acquistati per un rider con un contratto subordinato e le giuste tutele. Poi a ogni persona sta scegliere se pagare la consegna al costo di mercato o avvicinarsi al costo equo effettivo, decidendo quindi di pagare un po' di più, senza vincoli. Scopo del progetto, si legge sulla piattaforma, è "creare posti di lavoro per giovani, disoccupati e persone con storie di fragilità all'interno del mondo del delivery, offrendo percorsi di formazione e di inclusione lavorativa". Arrivati a quota 25mila euro il comune di Milano, nell'ambito del crowdfunding civico, ha già promesso che ne aggiungerà altri 37.500 necessari per partire e attivare 2 contratti subordinati per 2 community rider e 2 percorsi di tirocinio e inclusione lavorativa.
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