ROMA - Uno studio del Museo di storia naturale di Washington e dell'Università della California a Riverside, ha dimostrato che nel Dna umano potrebbero essersi conservati dei 'fossili' molto particolari: i resti genetici dei primi animali comparsi sul pianeta, organismi multicellulari dalle forme bizzarre vissuti oltre 500 milioni di anni fa sui fondali oceanici.
IL COMMENTO - La paleobiologa Mary Droser dell'Università della California ha commentato: «Nessuno di questi esseri viventi aveva una testa o uno scheletro. Probabilmente molti di loro apparivano come dei tappetini antiscivolo in 3D sul fondale marino, dei semplici dischi tondeggianti fissi. Questi animali – prosegue Droser - erano così strani e diversi che risulta difficile assegnarli alle moderne categorie degli esseri viventi solo in base all'aspetto, e per di più non possiamo estrarre il loro Dna».
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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