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"Putin non si fermerà a Kyiv". Ora Metsola vuole rendere l'Unione della difesa una realtà

"Putin non si fermerà a Kyiv". Ora Metsola vuole rendere l'Unione della difesa una realtà

Per la presidente del Parlamento europeo è giunto il momento che il bilancio Ue funzioni per una politica di sicurezza e difesa

di Simona Mambro

ROMA - "Dobbiamo andare oltre il Fondo europeo per la difesa e fare in modo che il bilancio Ue funzioni per la nostra politica di sicurezza e di difesa. Dobbiamo usarlo per attuare la bussola strategica e rendere l'Unione della difesa una realtà". Con questa richiesta è intervenuta al summit informale Ue a Versailles la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, nel quale è scaturito quello che la stessa ha definito come "un urgente bisogno di aumentare i nostri investimenti nella difesa". Per farlo, secondo la presidente, è necessario "aumentare i nostri bilanci nazionali e fare un uso intelligente del nostro bilancio comune per garantire che le esigenze delle capacità possano essere soddisfatte da finanziamenti collettivi ove necessario".

IL MESSAGGIO - Secondo Metsola quanto richiesto però non basta. "È giunto il momento per l'Ue - ha aggiunto la presidente - di inviare un messaggio chiaro limitando l'importazione di beni russi, compresi gas, petrolio e carbone, e rivedendo tutte le certificazioni concesse alle società energetiche russe. Dobbiamo ricordare che l'energia è, ed è sempre stata, politica. La Russia lo ha capito da anni", ha sottolineato Metsola. Per questo, la presidente ha sottolineato l'urgenza di "appalti congiunti per il gas" e l'aumento delle rinnovabili in Ue, al fine di giungere in un prossimo futuro a una dipendenza zero dal gas russo.

SU PUTIN - "Sappiamo che Putin non si fermerà a Kyiv, così come non si è fermato in Crimea" ha quindi evidenziato Metsola, ricordando quanto già messo in pratica dal presidente russo in Siria. L'obiettivo, quindi, si concentra ora nell'aumento delle sanzioni per "continuare a colpirlo forte" e "ferirlo". Da parte sue, ha aggiunto la presidente, l'Ue deve essere pronta al contraccolpo delle misure, "ma è un costo che dobbiamo sostenere in questa svolta nella storia europea, un prezzo che penso che il nostro popolo sia disposto a pagare". 

IL PROCESSO - Secondo Metsola è quindi necessario arrivare fino in fondo, perché "ciò che Putin e Lukashenko stanno facendo in Ucraina è criminale. È un crimine di guerra. Capovolge l'ordine mondiale democratico, e dobbiamo ritenere i colpevoli responsabili attraverso il tribunale penale internazionale quando sarà il momento". 

 

FOTO: Wikimedia Commons - @European Parliament - CC BY 2.0

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