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Reggio Emilia, task force contro i furbetti dei contributi pubblici

Reggio Emilia, task force contro i furbetti dei contributi pubblici

di Redazione

ROMA – A Reggio Emilia sono in arrivo tempi duri per i "furbetti" che provano senza averne diritto ad ottenere contributi pubblici e servizi agevolati. In particolare da parte del Comune che sostiene le famiglie -sempre più numerose a causa del Covid- con diversi tipi di sostegno: dai contributi per l'affitto, agli sconti sulle rette degli asili, dai buoni spesa (erogati nel 2020 a oltre sette nuclei familiari) ai servizi assistenziali e sociali. Prestazioni a cui si accede di norma con la presentazione dell'Isee e un'autodichiarazione con successive verifiche a campione. Ora le maglie dei controlli si stringono con il rinnovo (per due anni), da parte dell'amministrazione comunale e del Comando provinciale della Guardia di finanza, di un protocollo siglato per la prima volta nel 2007 e adesso aggiornato alla normativa e implementato negli strumenti informatici. Nello specifico il Comune metterà a disposizione delle Fiamme Gialle dati, notizie e analisi di contesto concernenti i beneficiari delle misure di sostegno già perfezionate. Cioè una serie di informazioni qualificate di cui l'ente locale è venuto a conoscenza in ragione delle funzioni esercitate e ritenuti di interesse per la repressione di irregolarità, frodi e abusi di natura economico-finanziaria.

A sua volta la Guardia di Finanza (nel rispetto del segreto investigativo e della riservatezza della fase istruttoria di natura contabile) segnalerà al Comune i risultati dei propri accertamenti. Questo, spiega il comandante provinciale, il colonnello Edoardo Moro, "consentirà subito all'amministrazione di revocare i sussidi erogati, senza passare per una lunga trafila burocratica". Lo scambio di informazioni, viene puntualizzato, "sarà realizzato con modalità idonee a garantire la sicurezza e la protezione dei dati personali". Moro ricorda che chi abbia ottenuto indebitamente benefici, incorre anche in un reato penale se la loro somma supera i 3.999 euro. Al di sotto di questa soglia, invece, è prevista una sanzione amministrativa. In entrambi i casi, naturalmente, si procede con il recupero di quanto versato ai non aventi diritto.

Tra gli escamotage più frequenti per aggirare le norme registrati dai finanzieri, "ci sono false dichiarazione sulla composizione del nucleo familiare, ad esempio aggiungendo componenti in modo da abbassare il reddito o dichiarando, per lo stesso motivo false separazioni", spiega il colonnello Moro.

 

FONTE e FOTO: Agenzia Dire

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