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Arte e Cultura

Roma, a Palazzo Wedekind il '900 nella collezione INPS

Roma, a Palazzo Wedekind il '900 nella collezione INPS

Novanta opere per raccontare il secolo breve tra dipinti, sculture e ceramiche

di Simona Mambro

ROMA - Novanta opere che raccontano tutto il Novecento. Tanti dipinti, ma non solo: anche sculture in bronzo, bassorilievi in marmo di Leoncillo Leonardi, preziose ceramiche e ritratti dal grande valore artistico come quello di Corrado Alvaro di Renato Guttuso. E' la preziosa collezione d'arte dell'Inps che, in occasione delle giornate Fai d'autunno 2021, apre al pubblico le porte della storica sede di Palazzo Wedekind in piazza Colonna, a Roma. Tra sabato e domenica circa 1.400 visitatori, accolti dai volontari Fai, hanno avuto accesso alle sale del palazzo. A rubare l'occhio è soprattutto la visita alla pinacoteca che raccoglie novanta tra le più significative opere del patrimonio artistico che l'istituto da sempre conserva, cura e restaura. "E' un grande evento, perché per la prima volta riusciamo a far vedere questi tesori nascosti e inediti dell'istituto- dice con orgoglio Virginia Fiore, responsabile patrimonio artistico Inps- lo dobbiamo alla sensibilità del presidente Tridico, del direttore generale Gabriella Di Michele, del direttore centrale del patrimonio Diego De Felice".

IL PATRIMONIO - Il patrimonio artistico custodito dall'Inps si è costruito in forza di una legge dello Stato che destinava alle opere d'arte il 2% dei costi complessivi necessari all'edificazione di nuovi immobili pubblici. Negli anni, poi, l'Inps ha fatto proprie anche le collezioni di alti enti previdenziali. "L'Inps ha quasi novemila opere sparse in tutta Italia di artisti del Novecento e oltre, a una collezione Colonna Sciarra del Seicento- spiega ancora Fiore- abbiamo veramente un patrimonio che è doveroso far vedere. Artisti del Novecento provenienti dal fondo ex Enpals Psmsad (acronimo di Pittori, Scultori, Musicisti, Scrittori e Autori Drammatici, ndr): un ente di assisenteza e previdenza di artisti che hanno poi lasciato delle opere d'arte in donazione.

I TRE GRANDI TEMI - E' un grande orgoglio conservarli, custodirli, restaurarli e poi farli vedere al pubblico". La mostra vive su tre grandi temi: il lavoro, l'astrattismo geometrico, le città dell'arte. "Il lavoro è la nostra mission istituzionale, quindi la maggior parte dello spazio è dedicata a questo", sottolinea Francesco Improta, della direzione patrimonio artistico Inps. "Speriamo che queste giornate non siano occasionali- aggiunge- ma diventino una consuetudine affermata nel tempo". La mostra, infatti, è stata allestita nel 2018, in occasione dei 120 anni della fondazione dell'Inps, e aperta al pubblico con visite contingentate e su prenotazione. La pandemia ha messo in pausa il progetto, che oggi riparte in collaborazione col Fai.

LE OPERE - Dai contadini, pescatori e manovali, esposti nella prima sala, si passa all'astrattismo di Roberto Crippa e Piero Dorazio; alla pop art di Giosetta Fioroni; al realismo di Gisberto Ceracchini. Infine, la sala dei colori. "E' quella che colpisce di più la fantasia e l'ammirazione di chi viene- osserva Sergio Sarrocco, della direzione centrale patrimonio e investimenti Inps- non solo per i colori e i soggetti, ma soprattutto per lo sviluppo fantastico e la creatività".

 

FONTE e FOTO: Agenzia Dire

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