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Roma, i tesori del Caffè Greco per la prima volta online

Roma, i tesori del Caffè Greco per la prima volta online

La collezione del famoso bar della Capitale in una mostra da vedere da casa

di Silvia de Mari

ROMA - Per lungo tempo le sale sono state intrise di fumo di tabacco e frequentate da illustri uomini d’arte che hanno lasciato il segno. Carlo Goldoni abitava a due passi e ne trasse ispirazione per la sua commedia “La Bottega del caffè”. Nei loro viaggi alla scoperta dell’Italia, i grandi poeti inglesi come Byron, Keats e Shelley (che visse a lungo e morì a Roma) sorseggiavano caffè e narravano le magnificenzedella città eterna. Stendhal elogiava la bontà del caffè nelle sue corrispondenze, mentre Johann Goethe amava dividersi fra il caffè di via Condotti e il marsala che si degustava al porto di Ripetta. Felix Mendelssohn,invece, si lamentava del fumo e del chiasso. Dal 1760, quando fu per la prima volta segnato nel “registro delle Anime” della vicina parrocchia di S.Lorenzo in Lucina, il Caffè Greco di via Condotti è stato luogo di incontro di una variegata umanità composta soprattutto da scrittori, poeti, pittori e artisti in genere. Georges Bizet sentiva, in quelle stanze, l’ostilità dei romani, mentre gli ufficiali parigini a metà Ottocento, prendevano il caffè con la mano sinistra “tenendo nella destra i fucili carichi”. Massimo d’Azeglio lasciò un suo bozzetto di un guerriero a cavallo; Nikolaj Gogol, durante il suo lungo soggiorno romano, scrisse numerose pagine del suo capolavoro “Le anime morte”; lo scrittore Hans Christian Andersen visse al piano di sopra e nella Sala Rossa è esposto il suo divano. L’elenco dei frequentatori illustri del Caffè Greco è lunghissimo:Giosuè Carducci e Giacomo Zanella,Stefano Prezzolini, Alberto De Stefani. Gabriele D’Annunzio nel suo periodo romano aderì al movimento “In Arte Libertas” nato in quelle stanze. E ancora, correndo avanti nel tempo: Luigi Einaudi, Augusto Jemolo, Benedetto Croce, Charles Poletti e tanti altri che presero parte ad una goliardica “Università del caffè”. Una storica foto del 1948 ritrae Ennio Flaiano, Aldo Palazzeschi, Vitaliano Brancati, Orson Welles, Sandro Penna e Lea Padovani che negli anni del dopoguerra e della ricostruzione si davano appuntamento in quelle sale di via Condotti. Arrivando ai giorni nostri, tra i tanti Vip che hanno frequentato il Caffè Greco, troviamo le immagini di Sandro Pertini, Mina, Mita Medici e tanti altri.

LA MOSTRA ONLINE - L’Antico Caffè Greco inizia a mettere in mostra online i suoi tesori artistici e le testimonianze dei suoi illustri frequentatori. Una carrellata sulle circa 300 tra opere d’arte e cimeli storici presenti nelle sale, realizzate da oltre settanta autori, che compongono la straordinaria collezione d’arte di proprietà della Antico Caffè Greco srl. Il percorso digitale prevede la graduale pubblicazione sui canali social e sul sito web dei principali “pezzi”, una galleria che fa del Caffè Greco un vero e proprio museo sempre aperto al pubblico e senza biglietto di ingresso. Dalle grandi vedute di Venezia di Ippolito Caffi, agli splendori idilliaci delle “rovine” di Roma antica nelle tele di metà Ottocento di Vincenzo Giovannini. Ritrovo di eccellenza di vedutisti e paesaggisti tra i quali spicca il tedesco Edmund Hottenroth le cui tele sulla campagna romana si ritrovano in quasi tutti gli ambienti, insieme a tante altre. E poi busti, bassorilievi, altorilievi e statuette in bronzo che riproducono i volti dei tanti avventori del caffè: Berlioz, Liszt,Thorvaldsen; molti dei quali realizzati da Luigi Amici. E poi opere dei contemporanei, da citare - tra gli altri - un disegno e un quadro di Renato Guttuso;una tempera del contemporaneo Stellario Baccellieri. Per non calcolare fogli, appunti, schizzi e sonetti che si ritrovano negli spazi liberi lasciati dalle grandi tele.

LE SALE - Il sito web e i canali social del Caffè esploreranno tutte le sale, con le loro storie e aneddoti. La sala “Venezia”, la “Roma” e il mitico “Omnibus”, luogo preferito dei tanti “cenacoli” susseguitisi nei due secoli e mezzo di attività: dal gruppo dei “tedeschi” sino ai “polacchi “ e alla foto di gruppo dell’ultimo dopoguerra che vede insieme Ennio Flaiano, Orson Welles e tanti altri. 

LO SCOPO - “Lo scopo del progetto di comunicazione digitale è mostrare ad un pubblico più vasto della abituale clientela il valore delle opere e le testimonianze di oltre due secoli di arte e cultura che hanno attraversato le nostre sale – afferma Carlo Pellegrini amministratore delegato dell’Antico Caffè Greco srl – inoltre offriamo un ulteriore strumento affinché chi entra nel Greco possa ben comprendere quello che lo circonda. Dal 1953 il Caffè è soggetto a un vincolo del Ministero dei Beni Culturali che riguarda l’immobile, gli arredi, le opere e la licenza di esercizio dell’attività di ristorazione. Con questa iniziativa intendiamo portare al di fuori delle mura i tesori di questo prezioso bene culturale di Roma e di tutta Italia.”

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