ROMA - Possono scattare su loro stessi per poi ritornare alla posizione originaria e ripetere il movimento. Si tratta di materiali "in gradi di auto-propulsione", la nuova scoperta annunciata da alcuni ricercatori dell'Università del Massachussetts Amherst. Tra gli eventuali utlizzi immaginati dagli studiosi, ci potrebbe essere anche quella di usarli per realizzare robot capaci di eseguire dei movimenti in completa autonomia.
LA SCOPERTA - A effettuare la scoperta un gruppo di ricercatori guidato da Al Crosby, professore di scienze ed ingegneria dei polimeri del College of Natural Sciences dell’UMass Amherst. Il ricercatore ha lavorato con il ricercatore in visita Jay Van den Berg, dell’Università Delft dei Paesi Bassi e uno studente laureato nel suo stesso gruppo, Yongjin Kim. Durante un esperimento su una striscia di gel che si asciugava, hanno notato che la stessa, mentre perdeva liquido, tendeva a muoversi e a compiere degli scatti. Un fenomeno causato, secondo quanto rivelato dagli scienziati, dalla forma del materiale stesso, che in futuo si potrebbe usare per creare materiali capaci di resettarsi per poi tornare, appunto, alla loro forma iniziale e ripetere un movimento.
IL COMMENTO - “Le instabilità a scatto sono un modo in cui la natura combina una molla e un chiavistello e sono sempre più utilizzate per creare movimenti rapidi in piccoli robot e altri dispositivi - ha spiegato Crosby -, oltre a giocattoli come i rubber popper (giocattoli a forma di piccole cupole di gomma che saltano da soli una volta premuti, n.d.r.)”. Inoltre, continua il ricercatore, esistono in natura diversi esempi del genere, come nel caso delle piante conosciute come “trappole di Venere”, una specie di pianta carnivora che cattura gli insetti all’interno di strutture simili a “mascelle”.
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