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Sicurezza e Industria 4.0: le aziende si evolvono digitalmente

Sicurezza e Industria 4.0: le aziende si evolvono digitalmente

In occasione dell’evento “MAKE IT HAPPEN” il Gruppo E e i suoi ospiti hanno affrontato le tematiche per affiancare le aziende nella loro evoluzione IT

di Silvia De Mari

MILANO - Si è tenuto il 17 dicembre “MAKE IT HAPPEN”, il primo evento di presentazione del Gruppo E, realtà che rappresenta un’alleanza di player, ognuno specializzato in un ambito specifico dell’information technology for business. In quest’occasione, anche grazie all’intervento di partner del calibro di Check Point, Cisco, NetApp, VMWare, AWS e Veeam, si è affrontata l’evoluzione che l’information technology ha avuto nel corso degli anni e di come abbia subito un’accelerazione negli ultimi tempi. A causa della situazione di oggi, infatti, il remote working, i nuovi strumenti di lavoro e la loro sicurezza e gli investimenti che le aziende hanno effettuato in questo campo hanno velocemente permesso alle aziende di evolversi digitalmente.

L'OPPORTUNITA' - L’anno in corso è stato senza dubbio sfidante per tutti, ma ha anche offerto una grande opportunità alle aziende, ovvero quella di rinnovarsi dal punto di vista digitale. “Le nostre aziende non sono più quelle di prima: sono cambiate per sempre. Da marzo 2020, improvvisamente, per continuare la propria attività hanno dovuto cambiare il loro modo di lavorare. Sono state messe alle strette, ma se oggi esistono ancora, significa che hanno reagito e si sono adattate alle nuove regole del gioco”, dichiara Stefano Zingoni, Co-Founder e Marketing Manager del Gruppo E. “Per fare questo si sono dovute necessariamente rinnovare, un fattore, questo, senza dubbio positivo, che pone le basi per il loro futuro e per la loro sopravvivenza nel lungo periodo”.

IL PANORAMA IT ATTUALE - I CIO delle aziende non possono pensare che, poiché hanno investito grandi risorse durante il lockdown, abbiano equipaggiato adeguatamente le loro aziende per il futuro. L’information technology offre alle organizzazioni un enorme spettro di possibilità. Tra queste tre grandi tematiche dominano il panorama IT attuale e proprio su questi il Gruppo E lavora incessantemente: multicloud, Internet of Things e intelligenza artificiale. L’unione e l’integrazione di questi temi permetterà alle aziende di fare un passo verso il domani. Oggi l’IT è sempre più coinvolto nei processi di business, che sono influenzati dalla salvaguardia della salute delle persone, dalla sostenibilità e dal consumo. “Anche quando il virus smetterà di farci paura, questi tre driver continueranno a guidare il business delle aziende ed è importante ricordarci che l’IT è l’infrastruttura che le sorregge e la linfa che le mette in moto. La crisi che abbiamo avuto nel 2008 è stata indicata come una delle peggiori crisi economiche della storia, fino alla crisi di oggi. Ma tra le due c’è una profonda differenza e questa differenza è proprio l’IT e la sua maturità”, aggiunge Zingoni.

L'OBIETTIVO - Affiancare le aziende affinché siano parte attiva nella loro evoluzione IT è l’obiettivo del Gruppo E. Per fare ciò si parte dal dato e dove esso è contenuto, ovvero i datacenter. L’obiettivo è estenderne il campo di utilizzo e applicazione fino ad abbracciare l’hybrid multicloud e consentire a tutte le tipologie di aziende, di qualsiasi dimensione, di essere allo stesso livello.

IL CLOUD - Il cloud ormai domina il mondo IT. Nel 2020 il mercato cloud italiano supererà i 3 miliardi di Euro, in crescita del + 21% rispetto al 2019 ed è l’area di investimento principale per le aziende. In questo contesto l’hybrid cloud si conferma assoluto protagonista, valendo da solo 2 miliardi di euro. Secondo il Politecnico di Milano, in Italia le aziende possiedono in media 4 cloud provider attivi, in linea con la situazione nel resto del mondo. Quello che sembra mancare è però l’adozione di una vera strategia multi cloud, ovvero l’utilizzo congiunto di più provider cloud senza l’utilizzo di un server on-premise. Il freno principale al multi cloud è la sua complessità ed è pertanto necessario sviluppare competenze verticali su tecnologie diverse, soprattutto a livello di infrastruttura.

IL FILO CONDUTTORE - Il filo conduttore che segue ogni tematica cloud, ogni innovazione in campo tecnologico è la sicurezza del dato e delle informazioni. La sicurezza informatica è sempre messa a dura prova e in questo periodo deve affrontare pericoli sempre crescenti. Ricerche recenti, infatti, mostrano che, all’aumentare del remote working, il volume degli attacchi informatici è decisamente incrementato. La security è fondamentale e la trasformazione ed evoluzione digitale che il Gruppo E si prefigge di agevolare devono necessariamente avvenire in piena sicurezza. Sono troppi e troppo grandi i valori in gioco: il patrimonio immateriale delle aziende, la loro storia, i loro segreti, i dati confidenziali dei loro clienti, i dati sensibili delle loro persone e questi devono essere adeguatamente protetti.

La sicurezza può essere anticipata e agire per tempo è ormai l’arma vincente per sconfiggere le minacce, e quindi neutralizzarle ancora prima che si manifestino. Il Gruppo E, utilizzando delle tecniche innovative di sicurezza ha realizzato un SOC denominato CYBER DEFENCE che sfrutta le migliori tecnologie presenti sul mercato per affrontare la maggior parte degli attacchi informatici. Il SOC si adegua alla struttura del cliente perché l’obiettivo è valorizzare gli investimenti che il cliente ha fatto, non sostituendo quelli realizzati nel passato ma aiutando a migliorarli sempre di più. “Il mondo IT è diventato complesso, sempre più integrato al resto dell’azienda, con un ruolo strategico, centrale, in molti casi apicale e sempre più connesso con il mondo industriale”, dichiara Stefano Davitti, Amministratore Delegato del Gruppo E. “I dati sono sempre di più, sempre più importanti ed è sempre più fondamentale gestirli in maniera corretta e, soprattutto, proteggerli”.

L'ADEGUAMENTO A NORME DI LEGGE - Qui entra in gioco la compliance che è l’adeguamento dell’azienda a norme di legge, come il GDPR, o standard internazionali per garantire, nel caso di aziende IT, la qualità della sicurezza dei dati e che sia presente un processo adeguato che la gestisce. La finalità ultima è garantire all’azienda le necessarie capacità di reazione agli shock e la sua resilienza. I dati possono essere di differenti tipologie (personali, bancari, medici) ed è il legislatore a definirli in base alla loro sensibilità. “Ogni progetto IT, che sia infrastrutturale o applicativo, riguarda i dati e quindi ha implicazioni a livello di compliance che vanno gestite. E vanno gestite nel tempo! Anche la compliance è un qualcosa che va sempre tenuta sotto controllo. È un processo costoso ma necessario e che porta frutti”, aggiunge Davitti.

UN PROGETTO DI COMPLIANCE DI SUCCESSO - Un progetto GDPR o di compliance di successo possiede diversi ingredienti. Il primo è vedere la compliance come un modo di portare un beneficio in azienda, non solo come l’ennesimo adempimento. Un altro elemento fondamentale è il coinvolgimento dell’amministratore delegato in quanto la compliance tocca praticamente tutte le aree dell’azienda. Un’ultima arma vincente è l’approccio multidisciplinare alla materia: è bene che i progetti di compliance non coinvolgano solo l’ufficio legale e il dipartimento IT ma anche risorse umane, comunicazione interna, marketing. Un approccio trasversale velocizza i progetti ed evita cambi di rotta costosi. “Non avere un programma di conformità è costoso e si rischia di incorrere in sanzioni. Inoltre, non essere compliant trasmette un messaggio negativo. Oggi più che mai i clienti sono al centro di una frenetica vita digitale, hanno bisogno di sapere che possono riporre la propria fiducia nelle aziende dalle quali acquistano e con le quali entrano in contatto”, conclude Davitti.

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