BOLOGNA - Sulla strage di Ustica "è il momento di chiedere ai giudici una parola definitiva e di chiedere, allo stesso tempo, un impegno forte e chiaro al Governo e alla diplomazia affinchè forniscano agli inquirenti ogni tipo di informazione dagli Stati amici e alleati che avevano aerei in volo quella sera". Lo dichiara la presidente dell'Associazione dei parenti delle vittime, Daria Bonfietti, dall'aula del Consiglio comunale di Bologna dove oggi si sta ricordando il 42esimo anniversario dell'abbattimento del Dc9 Itavia che nel 1980 portò alla morte di 81 persone.
SILENZI E DEPISTAGGI - Su questa vicenda "è sempre sceso un muro di silenzi, menzogne e depistaggi- afferma Bonfietti- ma bisogna fare i conti, in maniera definitiva, con quella che è sempre stata una ferita profonda alla dignità di un Paese". All'epoca uomini delle istitutuzioni parlarono di "cedimento strutturale" quando invece "tutto era chiaro fin dalle prime ore", continua la presidente: fu "propriamente un atto di guerra, di fatto e non dichiarata".
L'IMPEGNO - Eppure "nessuno ha dato la minima spiegazione di quanto è avvenuto", aggiunge Bonfietti. La presidente sottolinea il "lungo impegno per la verità e la memoria" portato avanti dall'Associazione, rilevando come "i parenti sono qui ancora una volta, dopo 42 anni, numerosi".
FONTE e FOTO: Agenzia Dire
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