Coni, presentato il libro “Parigi 1900, i primi allori italiani – Storia di un cavaliere che si scoprì olimpico”

ROMA – Il countdown per i Giochi Olimpici di Parigi è agli sgoccioli: tra 9 giorni, venerdì 26, l’inaugurazione ufficiale e a partire dal giorno successivo il via alle prove delle discipline equestri nella straordinaria cornice del Castello di Versailles.

E’ stato presentato oggi alla Sala Giunta del CONI, il libro dal titolo “Parigi 1900, i primi allori italiani – Storia di un cavaliere che si scoprì olimpico”. L’opera redatta da Giorgio Bottalo Trissino narra le gesta del suo antenato e primo campione olimpico italiano negli sport equestri a Parigi 1900: Gian Giorgio Trissino.

Il libro narra la storia di un protagonista che da ragazzo diventa uomo e fa rivivere quei momenti emozionanti che videro l’assegnazione dei primi allori olimpici ad un atleta italiano. Un percorso avvincente, pieno di informazioni inedite e di immagini d’epoca. La vicenda personale del primo campione olimpico italiano.

La storia dei Giochi Olimpici scritta con le massime imprese degli azzurri si è aperta infatti proprio in quel palcoscenico e l’ha firmata un cavaliere: Gian Giorgio Trissino dal Vello d’Oro, classe 1877, tenente del Genova Cavalleria.

 

Alla presentazione sono intervenuti il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, il Presidente della FISE, Marco Di Paola, il Presidente dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana e medaglia d’oro individuale e a squadre a Tokyo 1964, Mauro Checcoli e l’autore del libro Giorgio Bottalo Trissino.

Una storia lunga 124 anni, fatta di glorie e di delusioni. Personaggi, atleti, cavalieri, che con il loro splendido compagno, il cavallo, hanno spesso conquistato le vette dello sport internazionale. La bandiera del nostro Paese è stata rappresentata con onore e grande sportività per oltre un secolo dagli atleti che sono un esempio universale di agonismo.

La scuola italiana dell’equitazione moderna che nasce con l’intuizione di Federico Caprilli, capitano di cavalleria e ideatore del Sistema Naturale di Equitazione, si è sviluppata ed è salita agli onori della vittoria, grazie a campioni indimenticabili come Raimondo e Piero D’Inzeo, Mauro Checcoli, Alessandro Argenton, Graziano Mancinelli, Vittorio Orlandi.

La prima delle cento mattonelle celebrative della “Walk of Fame” che il presidente del CONI Giovanni Malagò, ha inaugurato sul Viale delle Olimpiadi del Foro Italico per ricordare le imprese dei più grandi atleti azzurri porta proprio la firma dell’aristocratico vicentino.

Oggi, nella Sala della Giunta del CONI, è stato presentato con l’introduzione di Mauro Checcoli, presidente dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana e campione olimpico di concorso completo di equitazione a Tokyo nel 1964, un volume che ricorda questa storica impresa.

La valenza dell’equitazione italiana si celebra infatti oggi anche attraverso un’altra bella iniziativa voluta dal Presidente Fise, Marco Di Paola. Verrà presentata la collezione delle repliche di tutte le medaglie olimpiche vinte dai cavalieri italiani che da domani saranno conservate ed esposte presso la sede della Federazione Italiana Sport Equestri a testimonianza della grande storia dello sport equestre nazionale.

Secondo il Presidente Giovanni Malagò: “Leggere questo libro è come diventare ambasciatori di uno sport dalle origini nobili. Nobili come il rapporto con il cavallo, nobili come la prima vittoria italiana alle Olimpiadi di Parigi 1900. Che sia di buon auspicio alle prossime vittorie dei nostri colori alle ormai prossime Olimpiadi di Parigi 2024.”

Il Presidente della Fise Marco Di Paola, ringrazia per questa giornata: “oggi la vostra presenza, rende onore a questa giornata che celebra la vittoria della prima medaglia d’oro nel lontano 1900. La grande fortuna è condividere il nostro sport con il cavallo e continuare a promuovere la diffusione della cultura equestre. Un sentito ringraziamento ai campioni Mauro Checcoli e Vittorio Orlandi.”

La storia di un grande campione olimpico, Mauro Checcoli, che rievoca i grandi momenti degli sport equestri: “Caprilli è stato un grande scienziato che ha studiato il cavallo come mai era stato fatto prima. Quando ha inventato la moderna cultura del cavallo divenne famoso in tutto il mondo e imitato da allora fino ad oggi. La scuola italiana di equitazione divenne la migliore e gli Italiani erano i campioni da battere. Fu proprio un suo allievo, Gian Giorgio Trissino, che partecipò e vince le Olimpiadi di Parigi 1900”.

In questa occasione, nel ricordo della seconda Olimpiade e della prima medaglia d’oro negli sport equestri, l’attenzione è ora rivolta alle imminenti Parigi 2024 con l’auspicio di vedere i nostri atleti risalire sul gradino più alto del podio.